Contro tagli primi scioperi sindacati minori: 27/9 e 3/11
Data: Lunedì, 06 settembre 2010 ore 06:48:52 CEST
Argomento: Rassegna stampa


A proclamarli Sisa e Anief: il Miur stabilizzi i 130mila precari
Mentre i precari continuano a protestare per le migliaia di mancate conferme dei contratti, i sindacati cominciano a passare dalle parole ai fatti. Almeno quelli più piccoli e costituiti da poco tempo: dopo lo sciopero deciso alcuni giorni fa dal Sisa, Sindacato indipendente ambiente e scuola proclamato per il 27 settembre, in queste ore è giunta notizia che anche l'Anief, l'organizzazione che tutela in particolare gli specializzati tramite le Ssis universitarie, ha deciso di proclamare una giornata di astensione dal lavoro per il prossimo 3 novembre. "L'Anief - spiega il presidente Marcello Pacifico - tra la questioni poste al Miur ha chiesto invano, anche di stabilizzare quei 130.000 precari che da più di tre anni assicurano la continuità didattica per 10 o 12 mesi e non per un solo giorno, come ha dichiarato ministro in settimana. Senza di loro la scuola non andrebbe avanti, ma non si può ledere il loro diritto all'immissione in ruolo previsto dalla normativa nazionale e comunitaria". Secondo il sindacato - che nel passato anno scolastico ha chiesto e ottenuto dal Tar il rifacimento delle graduatorie ad esaurimento dei docenti per ricollocare quelli che avevano chiesto altre province non in 'coda' ma a 'pettine - l'assenza di risposte del ministero merita una mobilitazione di massa. "Basti pensare - sostiene Pacifico - che per il concorso a preside si coprono tutti i posti disponibili mentre per docenti e Ata si lasciano i posti in supplenza. Con i tagli poi e l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne, il turn over sarà ulteriormente ritardato. Questa situazione è intollerabile e lede la dignità della categoria. Anche per questo l'Anief ha deciso di proclamare una giornata di sciopero per l'intera giornata del 3 novembre riservata al personale docente e Ata a tempo determinato e indeterminato". Ad allarmare il sindacalista è il fatto che i tagli al personale vengono 'pagati' quasi sempre "dalle nuove generazioni di insegnanti che non riescono ad entrare in nessun sistema di reclutamento e da tutti i precari che perderanno il proprio posto di lavoro implicando anche l'innalzamento dell'età media degli insegnanti italiani che è la più alta al modo. Questo comporta - ha concluso il leader Anief - un ulteriore gap generazionale che didatticamente comporta ulteriori problemi". Nei prossimi giorni dovrebbero potrebbero prendere decisioni analoghe anche i sindacati maggiori: con l'avvio del nuovo anno Flc-Cgil e Gilda hanno già indetto lo stato di mobilitazione, mentre la Cisl ha annunciato, tramite il leader Raffaele Bonanni, che "ad ottobre si svolgerà una grande mobilitazione della scuola".
(Apcom)

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