Con settembre inizia la transumanza dei precari alla ricerca di lavoro: ne è consapevole la ministra?
Data: Domenica, 05 settembre 2010 ore 08:41:46 CEST
Argomento: Redazione


Ad ogni inizio d’anno scolastico, con rituale ricorrenza, si ripresenta, a spese e sulla pelle dei docenti precari, il “ tratturo “ selvaggio e faticoso, disagevole e umiliante della “transumanza“!
I precari, ahimé, come i pastori d’Abruzzo di dannunziana memoria! Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.
Signora ministra, siccome arguisco che Lei è persona sensibile e di buon senso, oso ragionevolmente supporre che non sia questo l’evento “epocale” auspicato dalla sua riforma scolastica  ridurre il numero delle classi per aumentare quello degli alunni per ogni singola classe -con le ricadute didattiche negative immaginabili- ; ridurre il numero degli asili- nido pubblici per favorire quelli privati –con un aggravio economico spesso insostenibile per le famiglie operaie e non; ridurre il numero degli insegnanti di sostegno,degli amministrativi, dei bidelli ; negare il diritto del posto di lavoro a centinaia di migliaia di docenti, già abbastanza feriti e umiliati nel proprio ruolo e nella propria funzione, gettandoli letteralmente sul lastrico da un giorno all’altro, dopo averli usati e sfruttati per oltre un decennio! Questa non sarebbe una riforma epocale migliorativa della scuola, bensì una cinica e ingiusta strage epocale di cui non ci si può vantare!
Mi rendo conto che non è facile, per Lei, sciogliere tutti i nodi aggrovigliatisi nel pettine del Tempo ai danni della scuola con le complicità clientelari dei vari governi e dei sindacati; che bisogna proporre una svolta alla coscienza della politica scolastica italiana, dove il clima ideologico dell’egualitarismo ad oltranza,- onda lunga del sessantotto-, non è più respirabile; che bisogna muoversi verso direzioni meno demagogiche di quelle seguite e quasi imposte negli anni passati . Capisco che la responsabilità politica, in tal senso, non è soltanto del partito che Lei rappresenta. Ma tanto meno lo è dei docenti ; loro sono le vittime di un sistema organizzativo amministrativo sindacale politico scolastico irresponsabile e miope che le Autonomie regionali hanno reso ancora più inefficiente e deludente ad opera, anche, di Dirigenti non sempre all’altezza dei loro compiti e del loro ruolo, né sempre capaci di prendersi le loro dovute responsabilità!
In una scuola costretta a porsi sul piano dei costi, dei risultati adeguati alle nuove richieste sociali ed economiche, sul piano della grande competizione che si è aperta nel mondo contemporaneo, deve essere impegno di tutti fissare nuove regole vie nuove e nuove mete, dominando i fatti e superando ogni scetticismo comunicativo e ogni intolleranza di casta!
Le esigenze della Finanziaria impongono al momento scelte razionali parsimoniose e oculate di spesa pubblica. Ma perché tagliare proprio nella Scuola e nella Cultura di cui abbiamo tanto bisogno? Scuola e Cultura sono fattori determinanti e condizionanti di ogni vero progresso! Signora ministra, mi creda, di Cultura in questo Paese non c’è spreco, c’è, semmai, mancanza, penuria estrema! Riprenda, per favore, il dialogo con il “numero spaventoso di lavoratori instabili “ che rischiano la fame; rinunci alla logica aziendale dei numeri e pensi alle persone la cui dignità professionale senza lavoro non può sussistere!

Nuccio Palumbo
redazione@aetnanet.org






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-23124.html