Protesta dei precari a Napoli. Caos in centro: traffico paralizzato
Data: Sabato, 04 settembre 2010 ore 07:56:46 CEST
Argomento: Rassegna stampa


In circa 200 persone, docenti e personale Ata precari della scuola campana, da stamattina, 3settembre, a Napoli, stanno effettuando un presidio di protesta davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale. I precari, molti dei quali hanno dormito tutta la notte in tenda proprio davanti all'ex provveditorato al Ponte della Maddalena, chiedono al ministro Gelmini il ritiro dei tagli al personale della scuola.  Sul posto sono presenti gli uomini della polizia, coordinati dal vice questore Pasquale Trocino, dirigente del commissariato Vasto Arenaccia. I precari hanno deciso questa mattina di attuare un blocco del traffico nella zona. Una ventina di autobus - il cui stazionamento è nei pressi della sede - sono incolonnati, fermi a causa della protesta dei manifestanti. Le auto vengono invece dirottate dalle forze dell'ordine su via Marina. Una precaria è salita sul tetto della direzione e ha fissato ai pennoni una bandiera del coordinamento precari della scuola. Alla protesta partecipano i rappresentanti di diverse sigle sindacali.
Tutte le sigle sindacali, Cgil, Cisl, Uil e Cobas insieme alla Gilda, Snals e Rdb stamani hanno partecipato al presidio che in realtà è il prolungamento della protesta già organizzata ieri dal coordinamento precari napoletani. Per stamani, infatti, era stata organizzata una manifestazione dalla Uil poi confluita nel presidio del Ponte della Maddalena.
I precari, nella maggiore parte dei casi da molti anni in graduatoria, chiedono più soldi e più cattedre anche alla luce dei nuovi tagli previsti al sostegno comunicati dal ministero alla direzione scolastica regionale solo due giorni fa.
«Il mondo della scuola campana ha subito tagli quasi del 17 per cento - dice Luigi Panacea, della Uil scuola - prima si è parlato di un incremento del sostegno con 1788, confermato dal ministero e poi lo stesso ministero li nega riducendoli a 500. Non si può portare avanti la scuola campana con i soli mille posti assegnati quest'anno e infatti il direttore Pietro Esposito lo aveva capito e ci era venuto incontro. È inconcepibile».
Della stessa opinione anche le altre sigle sindacali. «A noi pare che la situazione sia esplosiva in tutto il Paese - dice Francesco Amodio dei Cobas - forse la Gelmini non sta gradendo le proteste, ma non si annunciano posti di lavoro e poi si ritirano. Sarà solo una mia illazione ma questi tagli mi sanno tanto di punizione». Sotto accusa, insomma, i tagli alle cattedre, ma non solo. Anche il ritorno al maestro unico che ha tagliato definitivamente le gambe a migliaia di precari della scuola primaria. Da due anni infatti non si fanno assunzioni in Campania per la scuola primaria, ovvero alle elementari, e con molta probabilità non si faranno neanche nei prossimi anni.
«Sui tagli dobbiamo ancora aspettare qualche giorno per avere la definitiva conferma sui numeri - dice il direttore dell'Urs Campania, Pietro Esposito - sono in continuo contatto con Roma. Sul maestro unico entrato in vigore con la riforma, voglio ribadire che sono figlio di questo sistema con un unico insegnante, e concordo in toto con il principio che ha guidato il ministro Gelmini in questa riforma e con l'innovazione in tal senso».
Tuttavia è proprio il ritorno al maestro unico, secondo i precari, a essere il vero problema della Campania. Insieme ai docenti, anche gli Ata: centinaia di loro ha perso il posto, altri non saranno mai assunti. «Eppure è grazie a noi che si aprono le classi - dicono - che le scuole sono pulite e sicure. Ma questo forse alla Gelmini non interessa affatto».(da Il Mattino)

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