La lotta dei precari scuola ieri uffici del Csa occupati
Data: Giovedì, 02 settembre 2010 ore 18:59:11 CEST
Argomento: Rassegna stampa


E’ stata lunga ieri, ultimo giorno di un torrido agosto, la mattinata al Csa (ex Provveditorato agli Studi), i cui uffici - dal primo al quarto piano - sono stati bloccati per tutto il giorno dai precari della scuola.
Già a partire dalle 9,00 un folto numero di precari catanesi era riunito nei locali dell’atrio del Csa, per la già annunciata manifestazione, in attesa delle delegazioni siracusane, ragusane e soprattutto palermitane.
Si aspettava, infatti, con molta ansia quello che è diventato il volto nazionale della protesta dei precari della scuola:
Salvo Altadonna, l’insegnante palermitano, in sciopero della fame ormai da due settimane.
La tensione sale nel corso dei minuti, gli interventi di invito alla lotta per il posto di lavoro e per la difesa della scuola pubblica si susseguono incessantemente, fino all’arrivo di Altadonna. Uno scroscio di applausi.
Altadonna stenta a salire i pochi gradini che si affacciano sull’androne del Csa ed è il primo a commuoversi per la solidarietà profonda scatenatasi in tutta Italia, in tutta la Sicilia, e anche a Catania, capitale del movimento siciliano.
Ed è sull’onda lunga della commozione scaturita dal suo ingresso che i precari, alle 10,15, hanno percorso le scale che portano agli uffici operativi del Csa, per dare inizio a un’azione che non intendeva essere solo simbolica, ma volta a disturbare il luogo in cui effettivamente si concretano i meccanismi ministeriali, che ricadono poi sulle spalle dei precari.
Alle 10,30, al terzo piano, gli occupanti danno il via a un’assemblea, in cui prendono la parola, oltre ai rappresentanti del Coordinamento Catanese, anche i membri delle delegazioni siciliane, fra cui - naturalmente - Salvo Altadonna:
«Io cesserò questo sciopero della fame non quando sentirò l’effettiva vicinanza della politica e dei sindacati, ma quando vedrò coinvolti quanti più insegnanti possibili.
Quando vedrò l’impegno dei colleghi. Siamo noi che dobbiamo prendere in mano una situazione che è destinata a peggiorare, se non fermata in tempo - insiste Altadonna - La riforma è stata concepita al di fuori di ogni logica.
Di solito prima si stila una riforma e successivamente ci si consulta con il Ministero dell’Economia, per verificarne l’attuabilità e sperimentarla.
In questo caso, è andato tutto al contrario. Prima sono stati tagliati miliardi di risorse e poi è stata "creata" una riforma che fa acqua da tutte le parti. Ma non sarà la Gelmini a bloccare la mia realizzazione di lavoratore e di individuo.
In Sicilia non chiediamo il solito assistenzialismo. Chiediamo il lavoro che ci spetta. Io questo lavoro l’ho scelto, sapevo già che avrei guadagnato 1200 euro al mese, ma mi aspettavo di poter svolgere questa professione in maniera dignitosa.
In otto anni di precariato nessuno studente, preside o genitore mi ha fatto sentire inutile.
La Gelmini e Tremonti mi hanno trasformato in un numero e, alla fine dei conti, mi hanno fatto risultare come soggetto inutile».
Ieri mattina, accanto ai precari, presenti inoltre, Lillo Fasciana, segretario provinciale dell’Flc Cgil, il senatore Giambrone dell’Idv e Luca Spataro, segretario provinciale del Pd.
Settembre è appena iniziato, le convocazioni sono ancora lontane.
Si annuncia un autunno di fuoco.

Alessandra Belfiore (La Sicilia del 1 settembre 2010)





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