Di Menna (Uil): basta con questo sistema ‘borbonico’La scuola non può essere un graduatorificio permanente
Data: Mercoledì, 01 settembre 2010 ore 23:03:32 CEST
Argomento: Comunicati


Settecentomila insegnanti oggi danno il via al nuovo anno scolastico con riunioni collegiali preparatorie alla ripresa delle lezioni. Un lavoro importante e sempre più difficile che va riconosciuto, sostenuto e valorizzato
Per molti un muro di burocrazia per avere un posto in graduatoria. Di Menna: basta con questo sistema ‘borbonico’La scuola non può essere un graduatorificio permanente Serve una scossa di modernizzazione
Le proposte Uil Scuola:

Le proposte Uil Scuola:
stabilità, continuità, bandi di concorso, incarichi pluriennali, sostegno ai precari
Sette milioni di studenti, 370 mila tra sezioni e classi, 729 mila insegnanti, 237 mila personale Ata: sono i numeri che fotografano il nostro sistema scolastico.

Numeri significativi e consistenti che mostrano come le attività connesse all’avvio dell’anno scolastico ‘spostano’, e non solo numericamente, migliaia di persone.

Stabilità, continuità, valorizzazione del lavoro; sono questi i principi che vorremmo vedere applicati – commenta il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna.

Ogni anno assistiamo a due processi paralleli: da un lato l’avvio delle lezioni, il regolare rientro in classe degli studenti e dei professori (per l’85% di ruolo) dall’altro il ripetersi delle file, delle verifiche estenuanti, dell’attesa per la chiamata per un incarico o una supplenza (per la copertura del 15% dei posti).

Il paradosso al quale assistiamo – aggiunge Di Menna – è che la scuola italiana, funziona e produce risultati di qualità, nonostante la burocrazia pesi come un macigno. Bisogna:
- valorizzare quanti svolgono con competenza e passione il loro lavoro (riuniti già da oggi nei collegi dei docenti per programmare le attività didattiche)
- garantire continuità e sostegno alle attività evitando continui spostamenti e pratiche inutili
- dare certezze a quanti aspirano ad insegnare.

Sono oltre duecentomila gli insegnanti iscritti nelle graduatorie e per loro, ogni anno si ripete la stessa storia. Master, corsi, diplomi, titoli, certificazioni, verifica dei punteggi: tutto serve per avere un posto in graduatorie e aspirare a lavorare.
Bisognerebbe – propone il segretario della Uil Scuola – ricominciare seriamente a fare i concorsi per assumere là dove ci sono posti disponibili e dove sono esaurite le graduatorie ed evitare il continuo formarsi di precariato.

La via della stabilità passa anche attraverso organici e contratti pluriennali – puntualizza Di Menna – consentirebbero la continuità nella didattica e nei servizi e permetterebbero di superare definitivamente l’attuale modello che ripropone di anno in anno gli stessi inceppamenti.

Situazione resa più complessa dai 25.600 tagli di organico del personale docente e 7.500 del personale Ata.

Dato che, se messo in relazione con le previste immissioni in ruolo (10 mila per i docenti e 6.500 per il personale Ata) e i pensionamenti, mostra, nella crudezza dei numeri, che circa 10 mila persone potrebbero non avere l’incarico confermato. Ad essi va garantito lavoro e retribuzione. Occorre passare dai numeri alle persone.

La Uil Scuola è a fianco dei precari giustamente preoccupati per il loro posto di lavoro e sta promuovendo iniziative e manifestazioni nei territori.

Per il prossimo 14 settembre è stata convocata la riunione dei segretari regionali proprio al fine di verificare attentamente la situazione nelle singole realtà territoriali e dare concreta tutela alle persone.

Per conoscere l’esatto numero di quanti resteranno senza incarico, bisogna attendere il completamento delle nomine. La sollecitazione che la Uil Scuola fa al ministero è di fissare con tempestività una riunione con i sindacati per verificare e monitorare tutti i casi che richiedono interventi mirati.

Al ministro – aggiunge Di Menna – chiediamo poi di dare continuità agli impegni assunti dal Governo sugli aspetti retributivi e sulla valorizzazione professionale.

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