Presidi, scatta la precettazione in 12 istituti che nessuno voleva
Data: Mercoledì, 01 settembre 2010 ore 04:00:00 CEST Argomento: Istituzioni Scolastiche
È la
prima volta: presidi "precettati" d'ufficio dalla direzione scolastica
regionale. L'unica soluzione trovata in extremis per dare una guida
alle scuole che nessuno voleva dirigere. Ma non è l'unico problema
dell'anno scolastico che sta per iniziare, fra code interminabili per
l'assegnazione degli incarichi, calendari delle nomine per medie e
superiori ancora nemmeno compilati e precari che annunciano lo sciopero
della fame. La decisione di obbligare i presidi alla reggenza delle
scuole rimaste scoperte è arrivata dopo la totale assenza di
"candidature" per 12 istituti - di cui otto fra Milano e Monza -
rimasti senza direttore scolastico insieme con altri 302 in tutta la
Lombardia: scuole in molti casi "difficili", con bilanci dissestati o
con studenti problematici. Tanto che l'appello "al senso di
responsabilità dei presidi" lanciato dal provveditore Giuliana
Pupazzoni, così come le lettere e le telefonate ai dirigenti
scolastici, è caduto nel vuoto.
La scelta dei 12 "precettati" - quest'anno obbligati a gestire due
istituti contemporaneamente in cambio di un'indennità aggiuntiva di
poco più di 600 euro lordi - è stata fatta in base alla vicinanza
geografica delle scuole che già dirigono. Ma le assegnazioni non sono
state ancora comunicate, e i presidi scopriranno di avere una doppia
carica solo in questi giorni, quando verrà pubblicata sul sito della
direzione scolastica la lista delle nomine.
Al caos sui presidi si aggiunge quello sull'assegnazione dei posti. E
se davanti a una delle scuole polo di via dei Vespri siciliani, erano
in coda più di mille precari di materne ed elementari per
l'assegnazione di un incarico annuale, il calendario delle nomine
annuali per medie e superiori non è stato nemmeno compilato. "Il
direttore scolastico regionale aveva promesso che l'assegnazione si
sarebbe conclusa entro oggi - commenta Marco Campione (Pd) - ma oggi
non si vede l'ombra nemmeno del calendario. Pazzesca una gestione
simile: non solo così si rischia che le scuole non siano pronte ad
iniziare l'anno il 13 settembre, ma questo ritardo è un danno assurdo
per i precari e le loro famiglie, che non sanno se quest'anno avranno
uno stipendio oppure no".
Su questo interviene anche Rita Frigerio (Cisl Scuola): "Ogni anno
sappiamo che a Milano vengono nominati circa 5mila precari, con
incarichi da un anno. Si tratta quasi sempre degli stessi insegnanti.
Che senso ha questo calvario ogni dodici mesi? Non sarebbe più comodo
per tutti, e meno umiliante, assumerli e comunicare ogni anno le nuove
destinazioni attraverso le scuole?".
E mentre gli insegnanti senza
contratto del "Presidio permanente scuola" e del "Movimento scuola
precaria" annunciano un'altra battaglia contro "tre anni di tagli
indiscriminati", e hanno annunciato uno sciopero della fame, a partire
da domani, davanti agli uffici di via Ripamonti, anche la Cgil parla di
un "inizio di anno scolastico ancora peggiore rispetto a quello
precedente" e annuncia un densissimo calendario di proteste.
(di TIZIANA DE GIORGIO http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/08/31/news/presidi_scatta_la_precettazione
_in_12_istituti_che_nessuno_voleva-6658491/)
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