Anief: “Sul sostegno nessun regalo al sud”
Data: Mercoledì, 01 settembre 2010 ore 03:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Il
numero di docenti di sostegno stabilizzati quest’anno (5 mila su 10
mila complessivi nella scuola) deriva dalle norme della legge
finanziaria 2008 (governo Prodi): “E’ stato un percorso triennale e
nessuna regione ha superato quel limite”
“Non c’è nessun regalo al sud, ma solo l’adeguamento alla legge che
dispone di stabilizzare, in base ai numeri di organico 2006-2007, il
70% degli insegnanti di sostegno: circa 22mila persone. E di farlo solo
nel sostegno e, in tranche annuali, entro il biennio 2010-2011”.
Marcello Pacifico, presidente dell’Anief (Associazione professionale e
sindacale) nega che sul sostegno ci siano stati favoritismi nei
confronti del meridione. Per Pacifico “non è possibile dimenticare la
legge 244/2007” (è la finanziaria dell’ultimo governo Prodi) nella
quale “il legislatore abolì la distinzione tra insegnante di sostegno
di fatto e insegnante di sostegno di diritto, portando il numero
complessivo di immessi in ruolo nel sostegno in numero pari al 70%
dell’intero organico 2006-2007”. “In quegli anni – ricorda - il
precariato colpiva un insegnante su due nel sostegno e uno su sei nel
curriculare: operavano circa 42 mila insegnanti di sostegno di fatto e
circa 45 mila di diritto: un esercito di quasi 90 mila insegnati di
sostegno”. “Con quella manovra finanziaria – ricorda - si decise di
portare il numero complessivo di immessi in ruolo nel sostegno in un
numero pari al 70% di tutto l’organico 2006-2007 e nel triennio a
seguire, nelle sue immissioni in ruolo, si è seguita questa regola,
fino all’ultima tranche attuata dal ministro Gelmini”. Si è ora
arrivati ad un organico di sostegno “di diritto” pari a 65 mila persone
sulle 90 mila complessive, il 70%”.
Secondo Pacifico nell’assegnare i posti in organico si è valutata
questa situazione: “Ecco perché su 10 mila nuove immissioni, più della
metà sono state riservate all’immissione in ruolo di insegnanti di
sostegno”. Il presidente dell’Anief spiega che “nessuna regione ha
assunto in ruolo più del 70% degli insegnanti di sostegno” e che non è
giusto leggere il dato solo sulla percentuale degli assunti di
quest’ultimo anno, essendo parte di un processo durato tre anni e
imposto dalla legge.
Sul passaggio dal sostegno al curriculare, definito come “scorciatoia”
dal dossier di TuttoScuola, il presidente Anief ricorda che un
insegnante curriculare può cambiare materia dopo 3 anni, mentre quello
di sostegno può chiedere di passare a curriculare solo dopo 5 anni: “E’
già questo un modo per limitare il passaggio”. E sulla formazione “non
si ometta di dire che oggi servono 400 ore, ma solo nel 2001 ne erano
necessarie 90”. Come dire che passi avanti se ne sono già fatti.
(da REDATTORE SOCIALE )
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