Sardegna: Provveditorato, precari in rivolta: ci buttano via senza alcuna pietà
Data: Martedì, 31 agosto 2010 ore 16:25:49 CEST
Argomento: Rassegna stampa


 Disperati, umiliati e soli. I precari della scuola oggi si sentono così. Sono il personale Ata, i docenti e gli amministrativi costretti a camminare in un campo sempre più minato di incertezze.
Tutti hanno paura di essere colpiti, uno dopo l’altro, e perdere l’unica fonte di sostentamento, seppure a tempo determinato. È con questa delusione e tanta rabbia che ieri mattina centinaia di precari si sono dati appuntamento davanti all’ufficio scolastico provinciale (Usp) di Elmas dove sono state decise le nomine a tempo determinato del personale Ata. «Una situazione critica - spiega Tiziana Sanna, segretaria provinciale Flc Cgil, ex Cgil scuola - un gruppo di persone voleva bloccare le nomine dei collaboratori scolastici. È arrivato anche un cellulare della polizia in tenuta antisommossa perché a un certo punto si è pensato al peggio». Una forma di protesta quella dei precari data dall’esasperazione, la stessa che ha portato Serenella Contu, precaria Ata, alla decisione di incatenarsi ai cancelli del provveditorato. Lei ha saputo che il suo nome non è tra quelli decisi dal provveditorato: a 55 anni non avrà più il lavoro che ha fatto per trent’anni. «Sono stanca. È da 11 anni che vivo da precaria. Mio marito nel 2002 ha visto chiudere la fabbrica e quindi siamo disperati perché prima o poi finirà anche il sostegno della disoccupazione. Mi è stato detto che da questo anno io non lavorerò così avevo deciso di incatenarmi».
Di fronte a quei cancelli Serenella ha pianto perché ha due figli da tirare su e perché ha una dignità che sente calpestata ma continua imperterrita: «Io il posto di lavoro lo voglio. Ho fatto tutte le cose possibili, ho manifestato, sono stata anche a Roma e per protesta ho dormito in provveditorato. Poi abbiamo chiesto tante volte all’assessore Baire di essere ricevuti ma inutilmente. Siamo soli». I precari «stanno vivendo una situazione tragica - dichiara la Sanna - quest’anno solo in provincia di Cagliari più di un centinaio di persone non lavoreranno, oltre tutto si tratta di collaboratori scolastici cioè l’anello più debole nel mondo della scuola. Per non parlare dei tagli degli insegnanti di sostegno: sono stati tolti 90 posti. E questa situazione preoccupa anche i dirigenti scolastici». Tanta indignazione anche da parte di Peppino Loddo, segretario regionale Flc Cgil: «Quello che è accaduto a Elmas è una reazione naturale allo scempio che si sta facendo sui tagli dei posti Ata ma la cosa riguarda anche i docenti con il problema degli ulteriori tagli perché quando l’amministrazione dice che non si licenzia dice il falso perché di fatto si licenziano precari che da anni tirano su la famiglia con il contratto di supplenza e questa regione assiste senza fare niente. Anzi giustifica l’operato del ministero».
(Bettina Camedda in Nuova Sardegna)

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