Comunicato dei precari di Reggio Calabria in fase di protesta per i tagli
Data: Sabato, 28 agosto 2010 ore 13:30:28 CEST
Argomento: Comunicati


Come ogni anno, la fine dell’estate coincide con l’amara prospettiva, per migliaia d’insegnanti precari in tutta Italia, di perdere il proprio posto di lavoro, e di vivere angoscianti giornate in cui il loro futuro umano e professionale si trova fortemente in bilico. Il dato più grave che emerge è la forte riduzione di cattedre sul sostegno, e qui, allo sdegno vissuto per la mancata riconferma del proprio posto di lavoro, si aggiunge l’amara consapevolezza che questa situazione va a danneggiare seriamente le fasce più deboli e indifese della nostra società, cioè i ragazzi diversamente abili, ai quali viene negato il diritto all’inclusione e all’integrazione scolastica. La palla avvelenata l’aveva gettata in campo già il ministro Fioroni, la Gelmini ha peggiorato il quadro imponendo un grosso vincolo alle deroghe. Risultato? Più alunni disabili per ogni prof, e quindi meno ore di sostegno.
Eppure la legge, in previsione dei tagli previsti nella scuola dalla manovra finanziara, aveva emanato delle misure che tutalavano tale diritto. Infatti, la sentenza della Corte Costituzionale n. 80 del 2010 ha riconosciuto la possibilità di attivare posti in deroga nelle situazioni di handicap particolarmente gravi (certificate ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge n. 104/92), dichiarando l'incostituzionalità della finanziaria per il 2008 (n. 244/2007) che aveva fissato un tetto massimo al numero di docenti da nominare annualmente. Purtroppo l'attivazione dei posti in deroga, di fatto, è stata resa difficoltosa dalla manovra finanziaria, ossia dal D.L. n. 78/2010, il quale ha congelato, nell'A.S. 2010/11, l'organico nazionale del sostegno confermando quello dell'anno precedente di 90.469 unità, pur facendo salva l'autorizzazione, nei casi di gravità, delle deroghe attivabili secondo specifiche procedure da parte degli UU.SS.RR., spesso inadempienti e iniqui nella ripartizione dei posti, come è accaduto a Reggio Calabria, che è stata la provincia più falcidiata (tra quelle calabresi) nelle dotazioni organiche, in quanto a fronte di circa 2270 posti richiesti ne sono stati attivati solo 1072. Si è delineata una situazione gravissima che vede nelle scuole del Reggino anche la presenza di casi-limite con 4 alunni disabili in una classe di 33 studenti. Non è chiaro, inoltre, in base a quali criteri e per quali misteriose ragioni i posti di sostegno negati dall’Ufficio scolastico regionale a Reggio Calabria siano stati invece resi disponibili nelle altre province calabresi, dove il rapporto docente-alunno si abbassa notevolmente. I drastici tagli imposti dal ministro Gelmini al mondo della scuola, insieme con i provvedimenti dell’Ufficio Scolastico Regionale che ha ignorato oltre metà delle richieste di sostegno arrivate dalle scuole della provincia di Reggio, stanno seriamente mettendo a rischio la possibilità che gli alunni reggini portatori di handicap possano usufruire delle stesse misure di aiuto e accompagnamento garantiti ai loro coetanei non solo del resto d’Italia ma anche del resto della regione. Erroneamente, si crede che la battaglia vada combattuta soltanto da coloro che sono direttamente coinvolti in questa bufera, vale a dire gli insegnanti che perdono il posto di lavoro e le famiglie dei ragazzi diversamente abili. Noi, invece,
facciamo appello a tutta quanta la società civile, ponendo a chi ci ascolta questa domanda: volete che i vostri figli crescano in una società che non investe le sue forze economiche e produttive nel settore formativo, lì dove i ragazzi imparano non solo a leggere e a scrivere, o il greco, il latino e la matematica, ma imparano a VIVERE? …una simile società nulla ha di “civile”….chiediamo a tutti di interrogare le proprie coscienze, perché il sonno di oggi sarà la rovina del nostro domani.
Precari Reggio Calabria

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