Regione Campania in campo. Lavoro per 3000 precari
Data: Sabato, 28 agosto 2010 ore 08:06:43 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La regione Campania entra in campo per trovare sbocchi all’emergenza occupazione nella scuola. Rivisitando un accordo quadro con il Miur (ministero dell’istruzione e università) l’assessore Caterina Miraglia sta predisponendo la delibera che permetterà di aprire le porte della scuola ad un cospicuo contingente di precari con contratti a tempo determinato. La stima, prudenziale, accredita il reclutamento di circa 3.000 unità (tra personale docente e tecnico-amministrativo), una boccata d’ossigeno ai tanti precari del pianeta scuola. Il documento, che dovrebbe essere portato all’esame del ministero agli inizi della prossima settimana, è in via di definizione. Conterrà l’articolazione dei progetti basando la loro attuazione su uno stanziamento di 20 milioni di euro, costituito da fondi ordinari della Regione, dello Stato e soprattutto dell’Unione europea con riferimento ai programmi di intervento nella formazione.

I tremila precari saranno inseriti sia negli organici delle scuole che in prgrammi formativi extrascuola con l’obiettivo comune di «potenziare i profili formativi - spiega l’assessore regionale Caterina Miraglia - posti come centrali e qualificanti dalla riforma». L’assessore conferma che si è vicini all’intesa con il ministero per la firma del protocollo d’intesa e spiega come «in queste ore siamo impegnati - sottolinea - a definire il piano e la distribuzione delle risorse, ma entro il 10 settembre la delibera sarà pronta».

E rimarca: «L’impegno economico ci sarà ed è interesse dell’assessorato recitare il suo ruolo nel campo della formazione grazie a fondi provenienti sia dallo Stato che dai Pon e i Por». Non si tratterà di interventi una tantum nè di sostegno al reddito dei precari come avvenuto in passato. «La logica dell’intervento - sottolinea Miraglia - è quello di coniugare occupazione con l’arricchimento, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta formativa, che non dimentichiamolo deve avere al suo centro gli studenti».

Con il programma di intervento Miur-Regione-Unione europea si prevede un interveto a rete ed integrato che gaurda, per così dire, all’interno ed all’esterno delle aule scolastiche. Nei progetti infatti ampio spazio è dato ad interventi formativi «orientati al blocco - sottolinea l’assessore Miraglia - della dispersione scolastica che in Campania continua a registrare tassi elevati» come il progetto ”Scuole aperte” e Office.

Accanto a questo fronte c’è l’intervento sui percorsi didattici dove «in linea con le previsioni della riforma-Gelmini» si mirerà a potenziare posti-docenti su insegnamenti come matematica, le scienze e le tecnologie, lingua straniera in linea con la riforma Gelmini e un aiuto per le scuole con altro personale Ata a disposizione.

Il problema fondamentale per la configurazione della delibera era quello economico. «Dovevamo rispettare il Patto di stabilità – spiega Miraglia – Era un problema di fondi e purtroppo fino a pochi giorni fa non vi erano certezze sulla cifra di 20 milioni di euro anche se eravamo coscienti che erano necessari per avviare l’anno scolastico. Aiuteremo circa 3000 precari che vivevano ore terribili e la premialità, in sede europea, dovrà essere il nostro obiettivo anche per garantire la continuità dei programmi nei prossimi anni».

L’Ufficio scolastico regionale sperava nell’approvazione imminente della delibera. «I fondi sono stati reperiti ce lo ha assicurato l’assessore Miraglia – dice il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Pietro Esposito –. Sulla cifra ero sicuro. I circa 20 milioni di euro dovrebbero essere spalmati per tutto l’anno ma ancora non siamo certi se ne potremo utilizzare una parte anche per l’anno prossimo.

Di sicuro serviranno per tutte le province della Regione. Questa cifra ci permetterebbe di assumere per l’anno scolastico altre persone che in parte saranno assegnate su sostegno e in parte su altre materie come le lingue straniere, e risolveranno disagi in molti istituti a rischio apertura».
(di Silvia Pepe)

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