I precari
della scuola di Palermo hanno ripreso la lotta contro i tagli
operati dalla finanziaria di Berlusconi-Tremonti-Gelmini e dalla
riforma
della scuole superiori.
In Sicilia l’effetto dei tagli sarà disastroso migliaia di lavoratori
docenti e Ata verranno espulsi definitivamente dal mondo della scuola.
Quest’anno i tagli in Sicilia ammontano a 5200 a cui si aggiungono i
7200
dello scorso anno.
Il governo per addolcire la pillola amara sta immettendo in ruolo 10000
docenti e 6500 Ata a livello nazionale ma di questi solo briciole in
Sicilia.
La risposta dei lavoratori è stata immediata e fin dal 16 agosto
presidiano
permanentemente l’USP di Palermo con forme estreme di protesta che
hanno
visto i precari Pietro Di Grusa, Salvo Altadonna e Giacomo Russo
attuare lo
sciopero della fame. A loro esprimiamo la nostra solidarietà.
I rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali giusto per
lavarsi la
coscienza davanti all’opinione pubblica di fronte alla denuncia
drammatica
di bisogni esistenziali ed occupazionali, che le politiche governative
continuano a negare, incontreranno gli scioperanti durante questa
settimana, provando ancora una volta ad illudere i lavoratori della
scuola,
perché ad oggi pur avendo strumenti e risorse economiche non hanno
messo in
campo alcuna risoluzione che possa realmente risollevare le sorti dei
lavoratori e della scuola pubblica siciliana.
A Pietro , a Salvo e a Giacomo chiediamo di interrompere lo sciopero
della
fame, per continuare la lotta tutti insieme ai lavoratori precari della
scuola fino a quando non verranno ritirati i tagli.
NOI LA CRISI NON LA
PAGHIAMO
NOI LA CRISI VE LA
CREIAMO
Palermo 24 agosto 2010
Cobas Scuola Palermo