Palermo lo sciopero della fame dei lavoratori precari. Incontro con il Viceministro Giuseppe Pizza solo il 26 agosto- Presente anche l’Idv e il Pd
Data: Martedì, 24 agosto 2010 ore 13:13:28 CEST
Argomento: Comunicati


Giacomo Russo, 31 anni assistente tecnico, Salvo Altadonna, 35 anni insegnante di sostegno e Pietro Di Grusa, 50 anni collaboratore scolastico, protestano dal 16 agosto davanti al provveditorato agli studi di Palermo, in via Praga, contro i tagli previsti dalla riforma del sistema scolastico varata dal Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. La riforma prevede, dopo i tagli dell'anno passato che hanno mandato a casa ben 42.000 precari, una riduzione del personale scolastico docente e non, di13.000 unità, di cui 7.000 solo nella Regione Sicilia. Di Grusa, oltre all'astensione dal cibo, ha deciso di sospendere anche l'assunzione della cardioaspirina, medicinale prescrittogli per curare una cardiopatia.Decisione questa, che ieri ha portato il manifestante al ricovero ospedaliero, a causa di una ipotemia. Dimesso poco dopo, l'uomo ha subito nuovamente raggiunto il luogo della protesta.In ospedale Di Grusa ha dichiarato di essere «un uomo già morto, senza un lavoro” e di andare “via da qui con una bara, se non risolvo la situazione».La storia del collaboratore scolastico è simile a tante altre storie di lavoratori che, come lui, pur essendo precari da molti anni, non hanno raggiunto i requisiti per la disoccupazione e dunque si trovano in una situazione economicamente, e non solo, disastrosa in cui non ricevono alcun aiuto da parte dello Stato. L'unico aiuto che Di Grusa riceve per mantenere la sua famiglia, proviene dalla Caritas.La riforma Gelmini prevede, dopo i tagli dell'anno passato che hanno mandato a casa ben 42.000 precari, una riduzione del personale scolastico docente e non, di13.000 unità, di cui 7.000 solo nella Regione Sicilia.Pietro Di Grusa, Salvo Altadonna e Giacomo Russo, protestano dunque non solo per il proprio posto di lavoro ma, come dichiarano, «per degli ideali, per i precari italiani, e per una nazione che dovrebbe essere fondata su una buona e pubblica istruzione». Giacomo Russo ha dichiarato che smetterà dunque di scioperare solo «quando la Gelmini mi convincerà che la sua riforma è un bene per il Paese». Ma le risposte alla protesta da parte del governo non sembrano essere confortanti. Il Viceministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Pizza, ha infatti risposto all'appello dei manifestanti solo quattro giorni dopo, fissando con loro un appuntamento per il 26 agosto, ben dieci giorni dopo il l'inizio del loro sciopero. Come se il problema dei lavoratori precari potesse essere affrontando solo nel primo buco libero nell'agenda del Ministero della Pubblica Istruzione.Prevista invece la presenza del Pd e dell'Idv per il sit-in indetto dal Coordinamento Precari Scuola, per il 26 agosto in Piazza Politeama. Gli esponenti del Partito Democratico di Palermo chiedono al del presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo «di farsi portavoce di una veemente protesta contro l'ennesimo furto di speranza perpetrato ai danni del popolo siciliano e di adoperarsi in ogni modo - concludono - per modificare l'attuale insostenibile situazione»
SCUOLA: IDV, GIOVEDI’ IN PIAZZA CON I PRECARI DI PALERMO
(AGI) - Roma, 24 ago. - “Il governo ha il dovere di ascoltare i precari della scuola che a Palermo hanno scelto lo sciopero della fame come forma di protesta estrema per difendere il loro diritto al lavoro. La battaglia che stanno combattendo e’ anche la battaglia dell Italia dei Valori, percio’ giovedi’ scenderemo in piazza accanto a loro per dire no ai tagli indiscriminati al comparto scolastico decisi dalla riforma Gelmini”. Lo annunciano in una nota congiunta il portavoce nazionale dell Italia dei Valori, Leoluca Orlando, i capigruppo IdV in commissione Cultura di Senato e Camera, Fabio Giambrone e Pierfelice Zazzera, la responsabile Istruzione del partito, Anita Di Giuseppe, e l europarlamentare siciliana Sonia Alfano. “La questione precari - aggiungono - non riguarda comunque solo Palermo, e’ una questione nazionale. Giovedi’, nell’incontro che abbiamo chiesto e ottenuto con il sottosegretario all’Istruzione Pizza, pretenderemo dal governo risposte chiare. A settembre poi, alla ripresa dei lavori parlamentari, faremo opposizione durissima e chiederemo al governo di venire a riferire in Aula. La riforma Gelmini uccide la scuola pubblica e determina la perdita di tantissimi posti di lavoro - concludono - non possiamo permetterlo”. (AGI) Ted
 (da Virgilio notizie)

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