Messina: Famiglie sul lastrico dopo i tagli
Data: Martedì, 24 agosto 2010 ore 08:54:17 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Ancora una volta la scuola messinese paga dazio alla riforma del ministro dell'Istruzione Gelmini. Un film già visto, perchè l'anno scorso si sono persi ben 906 posti di lavoro nel territorio peloritano. Stessa musica per il 2010/2011, all'insegna dei tagli indiscriminati. Secondo la Cgil, interessano, nello specifico, 654 tra docenti e assistenti amministrativi (44), assistenti tecnici (20) e collaboratori scolastici (175). In totale, fanno 1560 posti di lavoro andati in fumo nel vecchio e nel nuovo anno scolastico. Ieri, nel saloncino della Camera del lavoro di via Peculio Frumentario, si è tenuta una vivace assemblea incentrata sul futuro del personale Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi appunto) nella Provincia di Messina. A cercare di tranquillizzare gli animi, il segretario generale della Federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil, Graziamaria Pistorino. La sindacalista ha dovuto "tenere a bada" i circa 50 precari che hanno preso parte all'incontro. Sulla loro tepende inesorabile la spada di Damocle dell' "accantonamento". Una spallata inaccettabile per quanti hanno fatto enormi sacrifici e girato in lungo e in largo per la provincia. Come Francesca Saglimbeni, 59 anni, di Giampilieri, per la quale al danno si è aggiunta la beffa: «Non bastava l'alluvione del 1. ottobre scorso. Ora anche questa terribile notizia che sconvolge il precario equilibrio che la mia famiglia aveva ritrovato dopo tanti mesi». La signora è rientrata nella sua abitazione, precedentemente dichiarata inagibile.
Il marito lavora a giornata nelle campagne di Giampilieri, gran parte delle quali distrutte dalla calamità naturale. «Ormai guadagna pochissimo. Senza il mio stipendio non riusciremo nemmeno a pagare l'affitto di casa».
Il provvedimento ministeriale sconvolge anche Domenica Gotti, 49 anni. Dal 2000, anno in cui è stata assunta come supplente, ha prestato servizio a Capizzi, S. Pier Niceto, Trappitello, Francavilla, Messina e Giardini Naxos. «In quest'ultima località – ha detto – sono stata addirittura mandata a casa dopo soli 19 giorni, nonostante avessi firmato un contratto di un anno».Sconsolato Pietro Galdino, reduce da 10 anni di precariato vissuto tra Milazzo, Torregrotta, Barcellona Pozzo di Gotto, Spadafora, Venetico e Milazzo.
Di simili storie sono protagonisti gli altri 236 precari Ata, molte famiglie dei quali sono, o meglio, erano monoreddito.Con l'obiettivo di intavolare una trattativa per cercare di fermare la nuova emorragia di posti di lavoro, la Flc Cgil ha organizzato un sit-in di protesta davanti al Palazzo del Governo. Domani mattina, i manifestanti chiederanno di essere ricevuti dal prefetto di Messina Alecci, affinchè si faccia carico della questione.
Come sottolineato dalla Pistorino, i tagli non solo aggravano l'emergenza occupazionale del nostro territorio, ma vanno a scapito della qualità del settore scolastico, la cui offerta formativa sarà inevitabilmente compromessa.(r.d.) (da Gazzetta del Sud)

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