Provincia Pisa: i tagli del Governo alla scuola cancellano classi e lavoro
Data: Sabato, 21 agosto 2010 ore 12:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


L'intervento congiunto dell'assessore comunale alla scuola Marilù Chiofalo e dell'assessore provinciale alla scuola Miriam Celoni (http://pisainformaflash.comune.pisa.it/)
L’assegnazione dell’organico di fatto alle scuole del territorio provinciale per l’anno scolastico 2010/2011 ha confermato i motivi di allarme già espressi in tante occasioni dai Comuni e dalla Provincia, ed anzi aggrava una situazione già pesantemente critica, nonostante l’Ufficio Scolastico Provinciale e la sua Dirigente abbiano compiuto ogni sforzo in condizioni impossibili, per minimizzare i danni e andare incontro ai bisogni delle famiglie. Ripetiamo che non c’è traccia di riforme e miglioramenti negli atti che seguono dalle scelte del Governo, ma solo TAGLI: una scuola ridotta a groviera, senza alcun criterio. Le conseguenze su scuola, studenti, e famiglie iniziano a manifestarsi ed anzi delineano un quadro ulteriormente peggiorativo: per rientrare nei tagli imposti dal Governo, si eliminano a pochi giorni dall’inizio della scuola anche le classi che erano state autorizzate appena due mesi fa con l’organico di diritto. Un’operazione senza precedenti, fatta senza alcun rispetto per chi aveva gia’ scelto la scuola (e un’organizzazione familiare) per i propri figli e le proprie figlie, per lavoratori e lavoratrici che faranno uno spezzatino di ore in plessi diversi, per i Comuni e la Provincia che hanno investito per garantire i servizi necessari e vedono saltare tutte le previsioni di bilancio programmate a tempo dovuto. Alla faccia del federalismo.
Oltre alle sezioni di scuola dell’infanzia non date (alle quali rimedia la Regione per i Comuni con liste d’attesa), al tempo pieno (non uno assegnato tra quelli richiesti, a Pisa una soluzione e’ stata trovata solo grazie all’impegno dell’Ufficio Scolastico Provinciale), al tempo prolungato, si tagliano adesso intere classi di SCUOLA DELL’OBBLIGO, costringendo le famiglie a trasferimenti coatti altrove. Solo a Pisa-Citta’ due sezioni, alle Gamerra e alle Tongiorgi. Le classi che i e le presidi sono stati costretti a formare con lo scarno personale a disposizione sono più numerose, anche fino a 30, indipendentemente dalla presenza di studenti diversamente abili e dalla capienza delle aule, con un processo di apprendimento messo dunque in seria discussione. Non basta: chi ha scelto di migliorarsi dovra’ andare a Lucca perche’ i serali pisani sono stati praticamente spazzati via, e chi abita nei territori geograficamente più disagiati della nostra provincia deve fare decine di chilometri per accedere ad una delle tante, troppe pluriclassi.
Noi non ci stiamo: come Amministrazioni metteremo in atto tutte le forme di protesta del caso, coinvolgendo anche i sindacati, i genitori, le scuole tutte. La prossima settimana, quando sarà in possesso di tutti i dati definitivi, la Provincia li rendera’ noti convocando insieme con i Comuni una conferenza stampa, in modo che ogni cittadino possa valutare autonomanente la portata dello scempio che si sta facendo della scuola pubblica.
Per questi motivi le posizioni prese sulla stampa da politici locali di centrodestra sono quanto meno sorprendenti. Un attento studio del problema avrebbe evitato al consigliere Petrucci una brutta figura: pur di strumentalizzare l’inserimento dei/lle bimbi/e Rom nelle nostre scuole, come stabilisce la Convenzione ONU per i Diritti dell’Infanzia, Petrucci affonda nelle sabbie mobili del suo stesso Governo. L’augurio e’ che faccia fare al piu’ presto l’interrogazione parlamentare annunciata, cosi’ sapremo chi “dovra’ dimettersi”. A Roma di certo intendeva, non negli Enti locali, che qui sono rimasti l’ultima difesa della scuola di qualità e accessibile a tutti (cioe’ pubblica).
Per parte nostra, ci facciamo fin d’ora garanti nel denunciare tutto quanto metta a repentaglio i diritti fondamentali dei cittadini. L’impegno è monitorare in modo puntuale tutte le ricadute, anche in termini di sicurezza, che questa sciagurata “riforma” comporterà. Interesseremo tutte le istituzioni preposte: dal Ministero alla Prefettura, fino a tutti gli organismi a tutela dei diritti del fanciullo. Metteremo in atto ogni forma di collaborazione tra Comuni, Provincia e Regione per far fruttare le tante idee e competenze che arricchiscono la Toscana in tema di Educazione e Formazione, e trovare soluzioni anche inedite, a partire dagli Stati Generali sulla Scuola che la Regione sta organizzando in tutti i territori e ai quali invitiamo fin da ora tutti a partecipare.
Miriam Celoni                                                                  Marilu’ Chiofalo
Assessora Pubblica Istruzione                                         Assessora Politiche Educative e Scolastiche
Provincia di Pisa                                                              Comune di Pisa

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