Catania, 25/02/2005
Al Dirigente del CSACatania
E p. c. Ai Dirigenti Scolastici Loro Sedi
Alle Associazioni dei genitori Loro Sedi
Al Presidente del Tribunale per i Minori Catania
Al Direttore del Quotidiano “La Sicilia” Catania
Oggetto: Valutazione dei progetti a vantaggio dei minori con disagio
socio-culturale e rischio di dispersione.
Illustre Dirigente,
E’ con vivo rammarico che, in qualità di presidente provinciale dell’ANP, mi
inserisco nella polemica relativa, prima alla individuazione delle aree a
rischio di dispersione scolastica e di devianza minorile e, poi, alla
valutazione dei progetti presentati dalle scuole nelle quali è presente
drammaticamente il problema del disagio scolastico. Disagio che non è solo degli
alunni, ma anche dei docenti , i quali, spesso non preparati ad affrontare
situazioni educative e didattiche assolutamente anomale, mettono a repentaglio
il proprio equilibrio psichico con la conseguenza che il maggior numero di
pubblici dipendenti che vengono sottoposti a visita medico-collegiale per
verificare il permanere delle condizioni di salute adeguate allo svolgimento
delle proprie funzioni, sono proprio i docenti, con particolare riferimento a
quelli che operano nelle scuole secondarie di primo grado (ex scuola media)
ubicate nei quartieri delle grandi città come la nostra. Gli alunni difficili
portano a scuola tutto il disagio vissuto nel proprio mondo socio-famigliare e,
per evitare che esploda all’interno delle scuole, è indispensabile che i collegi
dei docenti possano contare, sin dall’inizio dell’anno scolastico, su risorse
per realizzare progetti didattici per far lavorare in modo personalizzato ed
operativo gli alunni che ne hanno bisogno.
Ebbene, in questo quadro sociale e scolastico veramente allarmante, cosa fanno
le istituzioni, i sindacati e le forze sociali? Disquisiscono, litigano, non
fanno lavorare i tecnici incaricati di valutare i progetti già presentati dalle
scuole, non si ritiene opportuno sentire la voce delle associazioni dei
dirigenti scolastici e nemmeno dell’ANP, il sindacato maggiormente
rappresentativo dei dirigenti scolastici i quali, per legge e per contratto,
devono gestire i progetti e garantire sulla correttezza della loro
realizzazione.
In tutta questa storia degna del miglior Pirandello, dov’è la tanto strombazzata
centralità dell’alunno? Quali interessi vengono difesi da qualche sindacato che
ritiene di fare i legittimi interessi dei docenti propri iscritti? Mentre le
scuole sono campo di battaglia tra docenti, centri sociali, genitori che
chiedono al dirigente la risoluzione dei problemi dei loro figli e non trovano
risposta perché il dirigente della scuola, impropriamente detta autonoma,
aspetta che altri decidano il destino dei propri alunni, alla fine di febbraio,
quando già l’anno scolastico, tra vacanze ed elezioni, si avvia alla fine, non
si sa ancora se e quando si potranno attivare i progetti per prevenire
l’insuccesso scolastico.
Si può ben dire, con Molière, che mentre i medici discutono ll paziente muore.
Trovo che tutto ciò, al di fuori della facile ironia, sia semplicemente
vergognoso ed è uno dei tanti sintomi che il sistema scuola va completamente
rivisto ed è veramente indegno pensare a quanta lotta si è fatta contro la
riforma Moratti e poco o nulla si dice dei sistemi vetero-sindacal-burocratici
(il perverso sistema di reclutamento dei supplenti che lascia gli alunni senza
docente, le assemblee sindacali in orario di servizio che fanno perdere intere
giornate di scuola e, nella pratica, si traducono in una vacanza per alunni e
docenti, l’impossibilità di assumere o mantenere in servizio docenti con
particolari attitudini per insegnare nelle classi difficili, ecc.)
Distinti Saluti
Agostino Arena
Presidente Provinciale ANP