Valutazione dei progetti a vantaggio dei minori con disagio socio-culturale e rischio di dispersione.
Data: Lunedì, 28 febbraio 2005 ore 18:51:48 CET
Argomento: Ufficio Scolastico Provinciale


Catania, 25/02/2005

Al Dirigente del CSACatania
E p. c. Ai Dirigenti Scolastici Loro Sedi
Alle Associazioni dei genitori Loro Sedi
Al Presidente del Tribunale per i Minori Catania
Al Direttore del Quotidiano “La Sicilia” Catania

Oggetto: Valutazione dei progetti a vantaggio dei minori con disagio socio-culturale e rischio di dispersione.

Illustre Dirigente,

E’ con vivo rammarico che, in qualità di presidente provinciale dell’ANP, mi inserisco nella polemica relativa, prima alla individuazione delle aree a rischio di dispersione scolastica e di devianza minorile e, poi, alla valutazione dei progetti presentati dalle scuole nelle quali è presente drammaticamente il problema del disagio scolastico. Disagio che non è solo degli alunni, ma anche dei docenti , i quali, spesso non preparati ad affrontare situazioni educative e didattiche assolutamente anomale, mettono a repentaglio il proprio equilibrio psichico con la conseguenza che il maggior numero di pubblici dipendenti che vengono sottoposti a visita medico-collegiale per verificare il permanere delle condizioni di salute adeguate allo svolgimento delle proprie funzioni, sono proprio i docenti, con particolare riferimento a quelli che operano nelle scuole secondarie di primo grado (ex scuola media) ubicate nei quartieri delle grandi città come la nostra. Gli alunni difficili portano a scuola tutto il disagio vissuto nel proprio mondo socio-famigliare e, per evitare che esploda all’interno delle scuole, è indispensabile che i collegi dei docenti possano contare, sin dall’inizio dell’anno scolastico, su risorse per realizzare progetti didattici per far lavorare in modo personalizzato ed operativo gli alunni che ne hanno bisogno.
Ebbene, in questo quadro sociale e scolastico veramente allarmante, cosa fanno le istituzioni, i sindacati e le forze sociali? Disquisiscono, litigano, non fanno lavorare i tecnici incaricati di valutare i progetti già presentati dalle scuole, non si ritiene opportuno sentire la voce delle associazioni dei dirigenti scolastici e nemmeno dell’ANP, il sindacato maggiormente rappresentativo dei dirigenti scolastici i quali, per legge e per contratto, devono gestire i progetti e garantire sulla correttezza della loro realizzazione.
In tutta questa storia degna del miglior Pirandello, dov’è la tanto strombazzata centralità dell’alunno? Quali interessi vengono difesi da qualche sindacato che ritiene di fare i legittimi interessi dei docenti propri iscritti? Mentre le scuole sono campo di battaglia tra docenti, centri sociali, genitori che chiedono al dirigente la risoluzione dei problemi dei loro figli e non trovano risposta perché il dirigente della scuola, impropriamente detta autonoma, aspetta che altri decidano il destino dei propri alunni, alla fine di febbraio, quando già l’anno scolastico, tra vacanze ed elezioni, si avvia alla fine, non si sa ancora se e quando si potranno attivare i progetti per prevenire l’insuccesso scolastico.
Si può ben dire, con Molière, che mentre i medici discutono ll paziente muore.
Trovo che tutto ciò, al di fuori della facile ironia, sia semplicemente vergognoso ed è uno dei tanti sintomi che il sistema scuola va completamente rivisto ed è veramente indegno pensare a quanta lotta si è fatta contro la riforma Moratti e poco o nulla si dice dei sistemi vetero-sindacal-burocratici (il perverso sistema di reclutamento dei supplenti che lascia gli alunni senza docente, le assemblee sindacali in orario di servizio che fanno perdere intere giornate di scuola e, nella pratica, si traducono in una vacanza per alunni e docenti, l’impossibilità di assumere o mantenere in servizio docenti con particolari attitudini per insegnare nelle classi difficili, ecc.)

Distinti Saluti

Agostino Arena
Presidente Provinciale ANP







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