Immissioni in ruolo, poche 10 mila assunzioni a fronte di 130 mila precari
Data: Mercoledì, 04 agosto 2010 ore 22:59:44 CEST Argomento: Sindacati
Una politica di
precarizzazione del personale scolastico nuoce alla qualità
dell´insegnamento
Stabilizzazione del personale scolastico, manovra finanziaria,
valorizzazione della professione docente: ecco gli argomenti di cui
hanno discusso oggi pomeriggio i sindacati e il ministro
dell´Istruzione, Maria Stella Gelmini, durante l´incontro che si è
svolto a viale Trastevere.
Sul fronte delle immissioni in ruolo,
Gelmini ha confermato che, salvo cambiamenti da parte del ministero
dell´Economia, riguarderanno 10mila insegnanti e 6mila Ata.
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In merito alla manovra Finanziaria, poi, il ministro ha ribadito che si
procederà in tempi brevissimi alla redazione del decreto
interministeriale con cui si dovrebbero recuperare gli scatti di
anzianità.
Per quanto riguarda il merito, infine, alle sigle sindacali è stato
comunicato che la parte dei risparmi inutilizzata per il recupero degli
scatti di anzianità sarà destinata alla sperimentazione di forme di
valorizzazione della professione docente. Il ministero, però ha
sottolineato che, in mancanza di un accordo con i sindacati, il Governo
interverrà per via legislativa.
"Dalle nostre proiezioni - afferma il coordinatore nazionale della
Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio - risulta che, nonostante i
tagli feroci operati dal Governo, i precari sono ancora numerosissimi:
calcolando sia i supplenti che hanno ricoperto l´incarico per tutto
l´anno, sia quelli che hanno prestato servizio fino al termine
dell´anno scolastico, i precari sono 130mila, cioè uno ogni sei
insegnanti.
Oltre a ciò - aggiunge Di Meglio - bisogna considerare che i posti
concessi non rappresentano neanche il 50% dei pensionamenti. In questo
modo, si continua ad accentuare una politica di precarizzazione del
personale scolastico che nuoce alla qualità dell´insegnamento,
incidendo negativamente sulla continuità didattica".
Il coordinatore nazionale della Gilda esprime un giudizio negativo
anche sulla Finanziaria, ribadendo che si tratta di una manovra iniqua
"perché - spiega - a pagare non sono tutti i cittadini, ma soltanto i
dipendenti pubblici e, in particolar modo, gli insegnanti. Perciò ci
auguriamo che i risparmi vengano utilizzati per restituire le
progressioni di anzianità, prestando attenzione soprattutto ai neo
immessi in ruolo e ai docenti che altrimenti, andando in pensione nei
prossimi tre anni, rischiano di subire una perdita economica
permanente".
Critico anche il commento in merito alla valorizzazione del personale
docente: "Non riteniamo - conclude Di Meglio - che un sistema serio di
valutazione possa essere individuato in modo sbrigativo e senza
risorse. Siamo disponibili a discutere, purché ci si occupi di
migliorare la qualità dell´insegnamento e non si premino progettifici e
attività burocratiche".
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