Che cosa rende di qualità la scuola? Innanzitutto la qualità dell’insegnamento-apprendimento.
Data: Lunedì, 02 agosto 2010 ore 09:03:15 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Ora, se è pur vero che non è facile stabilire quando un insegnamento-appren-
dimento è di qualità perché si tratta di una funzione complessa e piena di
variabili (molte delle quali non sempre identificabili né, se identificate,
sempre con la medesima efficacia sul risultato finale); tuttavia si possono
individuare alcuni elementi che possono essere considerati presupposti di un
insegnamento-apprendimento di qualità. E cioè: l’intenzionalità democrati-
ca, l’interazione di tipo cooperativo, la scelta di contenuti culturali signifi-
cativi sul piano della conoscenza.
 I tre aspetti non sono separabili. L’intenzionalità democratica è quella che fa sì che l’azione educativa sia volta
alla crescita intellettuale e sociale degli allievi come risposta “attiva” al loro
bisogno di cultura, da intendersi come assunzione progressiva di impegno
verso la società; l’intenzionalità democratica si esprime perciò nel cercare di
“includere”, di non selezionare ma di agire con tutti gli strumenti e i
“percorsi” possibili al fine di garantire a tutti gli allievi cittadinanza piena,
cioè un grado di cultura e di consapevolezza di sé e del mondo che ne faccia
cittadini dotati di criticità e responsabilità.
L’ interazione di tipo cooperativo si ha quando l’autorevolezza (non autorita-
rismo) dell’adulto, oltre che proporsi come modello positivo, crea le condi-
zioni per una crescita autonoma, responsabile e libera degli allievi, sapen-
done riconoscere per ciascuno l’unicità della persona, la diversità dei
caratteri, degli stili e dei tempi di apprendimento; trovando i modi per valo-
rizzarne le capacità intuitive e riflessive, per suscitarne il dubbio e la curio-
sità; allenandoli ad alzare lo sguardo, per capire e partecipare a ciò che acca-
de “oltre” (vicino e lontano)...Fondamentale è il rapporto di collaborazione
tra adulti (team) e classe per stimolare l’interesse reciproco e la collabora-
zione, per valorizzare le diversità, per consolidare identità, per costruire
rispetto e solidarietà.
Quanto alla scelta dei contenuti significativi essa non è irrilevante nella
formazione della persona. Scegliere un percorso piuttosto che un altro non è
indifferente, né lo è la metodologia didattica adottata. L’azione didattica è
positiva solo se produce conoscenze, inducendo processi mentali e compor-
tamenti più maturi.
Lo spazio, il tempo e un team affiatato di docenti sono da considerare per
ognuno di tali presupposti i fattori decisivi per una istruzione di qualità. Non
meno importanti sono le condizioni materiali in cui l’azione educativa si
esercita. In primis, il rapporto numerico tra allievi e docenti e l’organizza-
zione scolastica. E poi i libri, il materiale didattico, ecc.
Se tutto questo è vero, la scuola che oggi si sta delineando - tra i drastici
tagli degli organici e delle risorse, tra il ritorno ad un lavoro individualista e
autoritario, tra indicazioni e linee guida deboli culturalmente, con obiettivi
di apprendimento impraticabili - va nella direzione opposta alla qualità.
Non a caso è una scuola classista, che ripropone selezione, esclusione e
canalizzazione precoce.



di Sofia TOSELLI presidente nazionale del Cidi

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