Il concorso a ds in Sicilia: quattro gatti e i pugnalatori di Cesare
Data: Sabato, 31 luglio 2010 ore 22:11:13 CEST
Argomento: Opinioni


Quando Giulio Cesare fra i suoi pugnalatori vide pure Bruto, si coprì il volto e si lasciò uccidere. Una simile sensazione avverto, seppure i pugnali siano di altra natura, quando fra i parlamentari coinvolti nell’approvazione del cosiddetto Lodo Siragusa vedo personaggi come Cesare Damiano, del Pd, o il segretario del più forte e combattivo sindacato, la Flc-Cgil, come Pantaleo.
Non è certamente una congiura quella perpetrata ai danni di oltre 1000 colleghi bocciati al concorso per dirigenti scolastici in Siclia e che il Cga ha giudicato non conforme alle regole, ma una sorta di bombardamento a tappeto per distruggere qualsiasi fronte di resistenza; un attacco del nono cavalleggeri contro l’ultima capanna di pellerossa che con orgoglio tenta di salvaguardare la propria identità; una flotta di corazzate a caccia della minuta corvetta che cerca un porto per salvarsi.
Se tuttavia si guarda da un’altra angolazione, il famoso punto di vista nietzschiano, mi sembra pure ridicolo che l’intero Parlamento, oggi in guerra con se stesso per eventi legali, faccia fronte comune per mettere a tacere quattro gatti col cartello in mano che chiedono giustizia e legalità.
Non credo si era mai visto nel corso della storia parlamentare italiana tanta compattezza per varare una legge che colpisce, più che un manipolo di cittadini, una corte di giustizia che è garante, insieme con le altre due istituzioni, della democrazia e della libertà.
Sicuramente il Comitato degli esclusi dal concorso a preside non si arrenderà, né si coprirà il volto per farsi pugnalare, ma mi appare insensato e irragionevole, da parte di tanti eccelsi parlamentari di sinistra, compresa Siragusa, e di destra, compreso Granata, non accogliere qualche emendamento alla legge di bonifica dei 420 presidi.  Una richiesta onesta  da parte di cittadini che altrimenti risulterebbero umiliati doppiamente: dalla ingiusta bocciatura e dalla ingiusta legge parlamentare. Volete sanare i 426 presidi? Sanate anche chi ha avuto riconosciuto tutta la ragione, tutta, da parte della suprema Corte di giustizia, evitando così la somma ingiustizia del disconoscimento della Giustizia medesima.
E’ vero che le minoranze, in questo tempo di leggi ad personam,  non fanno testo, ma se l’avessero pensata così anche  Gramsci e Togliatti, i fratelli Rossella e Matteotti e tutta quella piccola schiera di oppositori del fascismo oggi saremmo tutti con la camicia nera.
PASQUALE ALMIRANTE


 Pasquale Almirante
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