Unicobas: prof superiori rifiutino più 18 ore a settimana
Data: Sabato, 31 luglio 2010 ore 09:14:31 CEST Argomento: Rassegna stampa
L'Unicobas scuola ha
inviato un appello a tutti i comitati dei precari e alle organizzazioni
sindacali della scuola per limitare il numero di precari che il
prossimo anno rimarranno senza contratto: la proposta consiste nel
costituire un 'fronte comune', alle superiori, dove tutti i docenti
sono chiamati a rifiutare eventuali cattedre che superino le 18 ore
d'insegnamento settimanale. "In questo modo rivendicheranno - spiega
Stefano d'Errico, segretario nazionale Unicobas - il diritto, sancito
dall'art. 28 del Ccnl, a non svolgere un orario maggiorato di
insegnamento, peraltro retribuito con una 'mancia'. Nessuno può
obbligare i lavoratori della scuola a forme di straordinario
obbligatorio". Secondo il sindacalista si tratta di una "soluzione
finale" inevitabile: "Quest'anno - continua d'Errico - pochissimi
precari prenderanno l'incarico alle convocazioni. Con i tagli della
riforma Gelmini ed i nuovi quadri orari delle superiori, dopo
l'assunzione ai precari vengono 'scippate' anche le supplenze. E la
situazione è destinata a peggiorare nel corso dei prossimi quattro
anni, quando la riforma entrerà a regime. L'assorbimento degli esuberi
del personale perdente posto riduce moltissimo gli incarichi".
Ma a tutto ciò, conseguenza delle riforme e dei tagli alla scuola
imposti dalla legge 133/08 (circa 25mila cattedre in meno per tre
anni), si aggiunge una recente disposizione degli Uffici scolastici
provinciali: ai sindacati risulta che gli ex provveditorati si stanno
organizzando per "dare cattedre anche a 24 ore, infischiandosene del
limite contrattuale fissato a 18", ha sottolineato il leader
dell'Unicobas.
Da qui l'invito del sindacato di base a tutto il personale docente,
"anche di ruolo": perché "in questo modo gli Uffici scolastici
provinciali - dice d'Errico - saranno costretti a chiedere al ministero
una integrazione di organico, si libereranno altri posti per i colleghi
rimasti senza lavoro e si avranno maggiori garanzie per il futuro".
(Apcom)
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