Provveditore Treviso,ragazzi non comprendono italiano. lessico limitato e si esprimono male
Data: Mercoledì, 28 luglio 2010 ore 07:33:07 CEST
Argomento: Ufficio Scolastico Provinciale


Gli studenti delle medie trevigiane hanno un uso della lingua italiana 'usa e getta' e non riescono a comprendere brani anche brevi.
Lo sostiene il provveditore di Treviso Maria Giuliana Bigardi secondo la quale i giovani hanno un lessico limitato, non padroneggiano la sintassi e si cimentano a fatica con i verbi, che sanno coniugare solo all'indicativo. Una situazione che raramente migliora alle scuole superiori, dove e' difficile trovare studenti in grado di sostenere la lettura di un articolo di giornale, anche breve.

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La favola di Pinocchio non sembra avere insegnato molto agli studenti delle scuole medie e superiori a Marca, classificati dalla stessa dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, Maria Giuliana Bigardi, come degli irrecuperabili "somari".

Il quadro è sconfortante: gli studenti delle scuole medie hanno un uso della lingua italiana "usa e getta" e non riescono a comprendere a fondo letture di brani anche brevi. Hanno un lessico limitato, non padroneggiano la sintassi e si cimentano a fatica con i verbi, che sanno coniugare solo all'indicativo. Una situazione che raramente migliora alle scuole superiori, dove è difficile trovare studenti in grado di sostenere la lettura di un articolo di giornale, anche breve. Bigardi si è soffermata in particolare sulle grandi difficoltà incontrate dai ragazzi all'esame di terza media ( «maggiori rispetto alla prova di matematica») nell'affrontare le prove sull'uso della lingua italiana predisposte dall'Invalsi.

«È risultato evidente che la grande maggioranza dei ragazzi magari comprende i fatti narrati in un racconto e visualizza i personaggi - ha sottolineato Bigardi - ma non è in grado di andare in profondità per la difficoltà, in generale, di padroneggiare la sintassi, al punto di non saper gestire un verbo che non sia in forma indicativa. I ragazzi hanno l'abitudine alla frammentazione, riservano attenzione solo su frasi molto brevi e anche il loro lessico è limitato». Condizioni che, non permettendo un approfondimento anche minimo del significato, generano l'«usa e getta del sapere e delle competenze», come lo ha definito la direttrice dell'Ufficio scolastico. «Gli studenti delle scuole medie, in sostanza, si lasciano vivere riflettendo poco. Una situazione che purtroppo raramente migliora nelle scuole superiori dove è difficile trovare giovani in grado di sostenere la lettura anche di un breve articolo di giornale».







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