Isfol: su 117mila abbandoni 71mila al meridione
Data: Martedì, 20 luglio 2010 ore 19:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Sono 117.429 i ragazzi tra i 14 e i 17 anni, in larga prevalenza iscritti nel meridione, che nel 2008 hanno abbandonato prematuramente la scuola uscendo da qualsiasi percorso formativo: il dato è contenuto nel IX rapporto di monitoraggio del diritto-dovere, effettuato dall'Isfol per conto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Il numero di ragazzi che hanno lasciato i banchi di scuola prima del tempo corrisponde al 5% del totale dei 14-17enni: "una percentuale - rileva oggi l'Isfol - ancora consistente anche se apparentemente in leggero calo". Nel 2008 complessivamente gli studenti di questa fascia d'età erano 2.326.298: la maggior parte, quasi due su tre (il 31,6%) erano iscritti nei licei (735.683); alto anche il numero di coloro che frequentavano gli istituti tecnici 645.466 (27,8%); in 382.069 (il 16,4%) negli istituti professionali.
Decisamente più basso il numero di iscritti nell'istruzione magistrale 169.920 (pari al 7,3%) ed in quella artistica 71.713 (3,1%). Nella secondaria di primo grado c'erano 93.129 ragazzi (che corrisponde al 4%, composto da quasi tutti ripetenti). Il quadro si completa con una cifra simile, 100.594, pari al 4,3%, di iscritti alle agenzie formative. Appena 10.295 (lo 0,5%) risultavano collocati nella formazione in apprendistato
Secondo l'Isfol il numero che risalta maggiormente è ancora una volta, quello dei dispersi, pari ad oltre 117mila giovani tra i 14 e i 17 anni. "Il fenomeno dell'abbandono, però, - sottolinea l'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori - non ha la stessa rilevanza lungo tutto il territorio nazionale. Basti pensare che oltre 71mila dei 117 mila dispersi risulta risiedere al sud e nelle isole, in altri termini, oltre un disperso su due. Diversa la situazione al Nord che registra rispettivamente il 4,5% dei dispersi a nord ovest e solo l'1,7% a nord est".
Tra gli strumenti a sostegno dei ragazzi a rischio si profilano i percorsi triennali di istruzione e formazione che, a partire dall'Accordo del 19 giugno 2003, sono stati ridisegnati secondo cinque macrotipologie che li rendono flessibili alle esigenze del territorio e degli allievi.
"Il risultato - sottolinea l'Isfol - è stato un decisivo successo dei percorsi triennali di istruzione e formazione sia da parte dei ragazzi con un aumento delle iscrizioni pari ad un +9,5% nel 2008, sia su quello della domanda di personale da parte delle aziende che, a partire dal 2009, preferiscono attingere dal bacino della formazione professionale piuttosto che dall'istruzione professionale".
Altra azione di supporto fondamentale per combattere il fenomeno della dispersione formativa è rappresentata dall'attività dei Centri per l'Impiego. Nel 2008 gli operatori de Cpi hanno reinserito oltre 22mila ragazzi all'interno dei percorsi Ifp, un numero tuttavia ancora non sufficiente per costituire un efficace contrasto al fenomeno della dispersione formativa, seppure accanto agli oltre ai 32 mila minorenni inseriti in apprendistato.
Tra le risorse erogate nell'anno 2008 per soddisfare il diritto-dovere all'istruzione, la prima fonte di finanziamento è rappresentata dalle regioni e province (quasi il 38% del totale), seguita da Fse (31,7) e fondi nazionali (prevalentemente del ministero del Lavoro e, in quota più limitata del ministero dell'Istruzione) per il 30,4%.
"Per concludere l'analisi sull'utilizzo e la distribuzione delle risorse per il diritto-dovere - conclude l'istituto formativo - vediamo che, tra le risorse impegnate, la quota più ingente (90%) è quella destinata alla realizzare attività formative, a seguire quella per la formazione degli apprendisti minori (4%), per le azioni di sistema, come per esempio lo sviluppo delle anagrafi (3,7%) ed infine quelle riservate al recupero dei dispersi realizzato dai Centri per l'impiego (2,2%)".
(Apcom)

Redazione







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