Pių che una crisi economica č una crisi morale.
Data: Domenica, 18 luglio 2010 ore 14:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


La vera crisi che il paese sta vivendo, non è tanto economica quanto morale.Molti di noi, anche persone di scuola, non riescono ad indignarsi sufficientemente rispetto al putridume che emerge o che sta per emergere dalle intercettazioni sulla P3 o sulla cricca che si sfregava le mani, mentre la gente dell'Aquila stava morendo sotto le macerie. E' vergognoso che, in un “Paese civile” , mentre le intercettazioni stanno facendo emergere uno spaccato dell'essere umano “ignobile” e “immorale”, si stia operando in tutta fretta con il ddl sulle intercettazioni, per imbavagliare l'informazione e fare in modo che la gente non venga a sapere quello che il potere governativo complotta contro le altre  ISTITUZIONI  di controllo.Eppure il popolo non ha la forza di indignarsi e ritrovarsi sotto la bandiera del comune senso del pudore.Come mai? Perchè l'italiano non si ribella ad una così evidente e profonda crisi etica e morale? Le risposte potrebbero essere due: la prima potrebbe essere che la gente creda al complotto contro “Cesare”, e giudichi il governo attuale come il governo del fare e le persone che lo compongono martiri che si immolano per il bene dell'ITALIA, la seconda potrebbe essere che molti italiani vivono anche loro nella logica delle cricche, nell'idea di fare molti soldi con il minimo sforzo, di sfruttare la sciagura degli altri per affermare il proprio potere.Mi spiace dirlo ma credo che la seconda ipotesi sia quella più veritiera, l'Italia sta vivendo una grossa crisi etico- morale senza precedenti.  Non possiamo negare la realtà, anche nelle nostre scuole esistono diffusamente le cricche, gli sciacalli pronti a qualsiasi cosa per accaparrarsi la fiducia del dirigente e quindi di conseguenza progetti,soldi, potere. Se, si vuole il bene dell'Italia e della collettività, bisogna  fare appello alla dignità morale di ogni singolo uomo, per eliminare quell'idea di “cesarismo”, nell'accezione gramsciana del termine , che porterebbe il nostro paese in breve tempo alla catastrofe.Mentre con il ddl sulle intercettazioni si mette il bavaglio ai giornali, che non potranno più svergognare il potere, la scuola viene massacrata e considerata meno di nulla.Eppure alcuni sindacati, esprimono compiacimento ( basta controllare alcuni siti dei maggiori sindacati italiani della scuola) per i risultati ottenuti dalla manovra economica, forse “Cesare” ha promesso loro qualcosa? Mi verrebbe da dire “ A pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca”, ma poiché questa frase è di un altro “Cesare”, non la dirò.

Lucio Ficara Flcgil





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