Gelmini e Abravanel presentano il Piano Nazionale Qualità e Merito (PQM)
Data: Venerdì, 16 luglio 2010 ore 12:00:00 CEST Argomento: Comunicati
Conclusa la prima fase del processo di riforma della scuola, il
prossimo obiettivo da raggiungere è migliorare la qualità del sistema
educativo. Per farlo è stato predisposto il Piano Nazionale Qualità e
Merito, un progetto che prevede l’estensione dell’esperienza dei test
oggettivi standard predisposti dall’INVALSI. I test permetteranno di
rilevare le carenze di ogni singolo studente e di pianificare azioni
mirate per colmare le lacune dimostrate.
Le prove saranno somministrate all'inizio dell'anno scolastico proprio
per evidenziare la reale preparazione degli studenti. Al termine
dell’anno saranno ripetute per verificare i miglioramenti ottenuti.
Sarà così possibile iniziare a valutare oggettivamente i rendimenti
delle singole classi. Questo nuovo metodo consentirà di valorizzare
l’autonomia scolastica, poichè darà agli istituti la possibilità di
valutare i propri risultati e avviare un processo di miglioramento
della qualità dell'insegnamento. Vengono dunque create le premesse per
creare un sistema nazionale di valutazione che sarà pienamente
attivo con il completamento del corpo ispettivo, previsto nei prossimi
mesi. Le scuole quindi saranno finalmente valutate su base oggettiva e
sarà costituito un ranking nazionale degli istituti migliori.
Da settembre, con il nuovo anno scolastico (2010/2011), il PQM
coinvolgerà 1.000 scuole medie e, dal 2011-2012, anche la scuola
superiore. Entro il 2013 il 50% delle scuole medie sarà interessato dai
test. Dal 2013 in poi il Piano sarà esteso gradualmente a tutte le
scuole medie italiane.
Quest’anno i test hanno impegnato 17.600 studenti, verificando le
competenze solo per quanto riguarda la matematica. Dall’anno prossimo i
ragazzi interessati saranno 50.000 e verranno esaminati anche
sull’italiano. I docenti coinvolti aumenteranno da 770 a 2.000,
assistiti da 200 tutor rispetto ai 68 dell’anno scorso.
Dopo il primo anno di sperimentazione del progetto, il 91% dei
dirigenti scolastici ha giudicato il PQM una metodologia efficace e
innovativa. Inoltre, è interessante notare che l’87% degli studenti ha
scoperto che la matematica è utile e adesso la studia più volentieri.
L’84% è consapevole di aver migliorato la propria preparazione.
Perché promuovere prove oggettive di valutazione
Crescita economica e test scolastici
La crisi che ha colpito l’economia mondiale ha evidenziato la necessità
di un sistema d’istruzione in grado di fornire le competenze necessarie
per affrontare la competizione internazionale e riprendere la strada
della crescita. Per il rilancio del nostro Paese è urgente dunque
migliorare la qualità della didattica.
Quest’obiettivo non può essere raggiunto senza l’introduzione di
meccanismi e prove di valutazione oggettive elaborate sulla base di
parametri standard ed internazionali. L’Italia - e l’Ocse lo ha
ricordato anche di recente - è ormai l’ultimo paese in Europa nel quale
la valutazione degli apprendimenti rappresenta esclusivamente un “fatto
interno”, che si realizza cioè tra l’insegnante e lo studente
attraverso criteri del tutto soggettivi.
I risultati raggiunti nei test oggettivi influenzano direttamente la
crescita dell’economia. Il grafico seguente dimostra infatti che a
risultati positivi nei test corrisponde un livello maggiore di PIL pro
capite.
Test scolastici e meritocrazia
Il ricorso a questo tipo di test è indispensabile anche per promuovere
il valore della meritocrazia. L’erogazione di borse di studio da
assegnare agli studenti particolarmente meritevoli non può prescindere
da una valutazione imparziale e credibile delle competenze dei ragazzi.
La recente scelta fatta in Germania di assegnare borse di studio
soltanto sulla base del merito suggerisce una riflessione anche in
Italia, dove invece il parametro principale è il reddito.
E’ allo studio un sistema per assegnare le borse di studio solo in base
al merito, dopo aver sostenuto un test di valutazione che premi i
migliori per ogni Regione.
Per questo motivo il ministro Gelmini ha chiesto a Roger Abravanel - la
cui collaborazione con il Miur è a titolo completamente gratuito - di
mettere a disposizione la sua esperienza per elaborare progetti per la
promozione del merito e della qualità nel sistema d’istruzione
italiano. Una delle quattro proposte contenute nel suo saggio
“Meritocrazia” è proprio quella di introdurre test nazionali standard
nelle scuole.
Perché puntare sulla qualità
In passato il criterio privilegiato dal sistema educativo del nostro
Paese è stato la quantità. Questa scelta, come dimostra il grafico
seguente, non ha affatto contribuito al successo scolastico degli
studenti.
Come si può notare, l’Italia ha il maggior numero di ore di
insegnamento e allo stesso tempo i risultati più scarsi. Non è
importante dunque quanto tempo gli studenti trascorrono a scuola, ma
come investono il proprio tempo tra i banchi. E’ evidente dunque che
l’unica strada percorribile è migliorare la qualità del sistema,
attraverso meccanismi di valutazione oggettiva.
|
|