La scuola è mia e ci faccio quello che mi pare
Data: Martedì, 13 luglio 2010 ore 11:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Pensavo tutti lo sapessero, almeno tutti quelli che in qualche modo ruotano attorno alla scuola. Invece sento da più parti che persino gli insegnanti non lo sanno, addirittura insegnanti precari...  Sarà perché abito in provincia, o forse sarà perché non ne parla nessuno, a meno che si sia abituati a navigare su internet, lì la notizia è arrivata.  Parentesi: si conferma la realtà, scoperta dalla meccanica quantistica, che, se non lo osservi, un fenomeno non esiste! Pensavo tutti lo sapessero: ma cosa?  Ecco: il TAR del Lazio ha accolto il ricorso di docenti, personale ATA e genitori delle scuole superiori contro la riforma Gelmini, in particolare contro la formazione degli organici (cioè i tagli al personale della scuola e la formazione delle classi) e contro il taglio di molte materie fondamentali negli istituti tecnici per arrivare dalle 36 ore attuali alle 32 previste dalla riforma (cosa di cui proprio qui avevo già scritto). Ecco: il TAR del Lazio ha accolto il ricorso di docenti, personale ATA e genitori delle scuole superiori contro la riforma Gelmini, in particolare contro la formazione degli organici (cioè i tagli al personale della scuola e la formazione delle classi) e contro il taglio di molte materie fondamentali negli istituti tecnici per arrivare dalle 36 ore attuali alle 32 previste dalla riforma (cosa di cui proprio qui avevo già scritto).
 
Il punto è che si son fatte le circolari prima che fossero depositati i regolamenti attuativi in Gazzetta ufficiale, insomma un regolamento fatto di titoli senza istruzioni per l’uso e motivazioni.
 
Il tutto è rinviato al 19 luglio.
 
Ma chi c’era davanti al TAR a difendere la riforma? Nessuno!
 
Qualcuno dice per arroganza del ministro e del suo staff.
 
Io penso che il ministro non lo mandino da nessuna parte se prima non ha imparato a memoria le cose da dire e dunque si spera che le mandi a mente per il 19 luglio.
 
L’alternativa è stendere una memoria, bisogna vedere però quando troveranno qualcuno che, al ministero, sappia inventare lì per lì argomenti validi che difendano l’indifendibile.
 
Aldilà delle battute tre cose sono importanti:
1.    aspettiamoci un inizio anno scolastico travagliato: se pure il ministero com’è probabile (e seguendo la linea guida del governo) se ne fregherà della legge, ogni insegnante licenziato potrà con un avvocato del lavoro intentare causa perché il suo sarà un licenziamento illegale.
2.    Mai soccombere senza combattere: può darsi che non serva i ricorso, ma certo potrebbe creare qualche problema anche perché vi è la diffida ai vari USP e USR (gli ex provveditorati) a procedere con organici e riforma finché il TAR non si sia pronunciato.
Se gli uffici fanno di testa loro vanno contro la legge ed è un errore perché la Gelmini non è la legge.
3.    Diffondiamo le notizie, informiamo tutti, se i canali tradizionali non danno voce alla scuola, prendiamocela noi, informiamo le famiglie, i colleghi che non sanno, la gente. Parliamone il più possibile: abituiamoci a questo modo di fare giusta informazione, vista l’aria che tira per l’informazione tradizionale.
E dunque appuntamento al 19 luglio, staremo a sentire cosa avrà da dire il ministero e cosa accadrà della povera sempre più povera scuola.
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