Brava la Signora Gelmini,lodevole il suo gesto di attenzione a Catania,ma…..
Data: Domenica, 11 luglio 2010 ore 02:00:00 CEST Argomento: Opinioni
La
visita del Ministro dell’Istruzione e dell’Università a Catania ,
tanto attesa e più volte richiesta, si è concretizzata in una calda
giornata di luglio, e per motivi non prettamente scolastici.
E’ stato molto apprezzato il suo gesto di cortesia e di attenzione nei
confronti di Laura Salafia, la studentessa universitaria, rimasta
vittima di una sparatoria tra malavitosi.
La visita all’ospedale rivela, infatti, quella sensibilità umana che
connota il politico quando svolge una funzione di “servizio pubblico”
Le sue parole di apprezzamento per Laura costituiscono anche un
riconoscimento alla scuola siciliana e ritorna in mente il bisogno di
avere il Ministro Maria Stella Gelmini quale interlocutore diretto dei
problemi della scuola e dell’Università. A Siracusa si è parlato
“liberamente” ....
A Siracusa si è parlato “liberamente” di federalismo di un progetto
culturale e politico, che “guarda il futuro e progetta il domani” ed è
proprio la scuola il luogo dove nasce il futuro.
Se le parole hanno valore, se la
Fondazione vuole essere incisiva, dopo il convegno aretuseo si
attendono i fatti.
Ci sono problemi che reclamano
risposte immediate e non procrastinabili, quali ad esempio quello delle
classi a tempo pieno rimaste ancora nell’incertezza di futuro
Si tratta, infatti di un servizio
proposto e previsto dagli ordinamenti, ma di fatto negato e precluso a
tanti che ne fanno richiesta
Vista la positività del servizio
a tempo pieno attivato in due classi e considerato il positivo
rendimento scolastico dei 50 bambini, per il prossimo le
richieste di ben 77 genitori, sollecitano l’attivazione di
tre classi a tempo pieno, invece ne è stata assegnata soltanto una e
quindi appena 25 alunni potranno beneficiare di tale
servizio e agli altri 52 viene negata tale opportunità pur
essendo tutti genitori lavoratori che affidano i loro figli alla scuola
per un servizio di quaranta ore settimanali.
Si costruisce così il
domani della società e la scuola dovrebbe dare le basi e le garanzie di
un modello di nuova politica che diventa servizio e attenzione ai
bisogni dei genitori lavorano e sono costretti a lasciare i figli a
casa e affidarli a baby setter e badanti rumene.
Per non gravare sul bilancio
dello Stato, non sarebbe più funzionale utilizzare al meglio le
risorse già disponibili dei docenti soprannumerari nelle
prime classi a tempo pieno della scuola primaria e
garantire a questi bambini un servizio di apprendimento di un
metodo di studio ?
Tali docenti, che hanno perduto il posto nelle sedi di titolarità, ma,
essendo di ruolo, hanno il diritto del mantenimento in servizio e
quindi dovranno essere ugualmente impegnati nella scuola e pagati dallo
Stato.
Quale forma migliore di corretta e funzionale utilizzazione delle
risorse disponibili, pur nelle difficoltà economiche del momento?.
I genitori lavoratori che chiedono alla scuola un servizio
scolastico a”tempo pieno” nella scuola primaria, attendono fiduciosi un
cortese e sollecito e “liberamente” reclamano una
risposta che sia “sociale” e “politica”.Questa è, infatti,
un’esigenza diffusa in diverse città dell’Isola ed il servizio pubblico
dovrebbe essere “liberamente” fruito dai cittadini e dalle Istituzioni
“liberamente” prestato.
A nome dei 154 genitori dei 77 bambini iscritti
alla classe prima elementare
Giuseppe Adernò
Preside Istituto Parini – Catania
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