Il convegno SSIS di Catania del 9 aprile per immagini. Le foto delle fasi salienti della manifestazione, che ha visto larga partecipazione di pubblico
Data: Giovedì, 11 aprile 2002 ore 20:50:21 CEST
Argomento: Comunicati



Puntuale alle ore 15 del martedì è partito il convegno nazionale per discutere delle «Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario» e, soprattutto, per difenderle perché la legge delega proposta dalla Moratti, di fatto, rischia di cancellarle spostandone le competenze alle lauree specialistiche, cioè a quelle biennali di secondo livello che seguono la laurea triennale.
Il preside salvatore Indelicato, organizzatore del convegno nella sua prolusione ha richiamato le ragioni e il significato del convegno presentando la tribuna degli autorevoli ospiti.

In questa foto il preside Salvatore Indelicato, il dirigente del CSA dott. Raffaele Zanoli e il preside Riccardo Occhipinti presidente regionale dell'ANP.

In questa foto una panoramica dell'auditorium del Cannizzaro riempito di tutto punto e addobbato di omaggi floreali.


Dopo il saluto del preside Riccardo Occhipinti, presidente regionale dell'ANP, l'associazione nazionale presidi la parola passa al prof. Amico Vincenzo, direttore della SSIS di Catania. Il prof. Vincenzo Amico sottolinea che la scuola universitaria garantisce competenze didattico scientifico, professionali e psicopedagogiche, e che non si limita a un insegnamento teorico, ma si articola in modo che le informazioni vengano acquisite e sperimentate nei laboratori e poi sottoposte a verifica con un processo di apprendimento ricorsivo.

 

Il relatore ufficiale del convegno,il prof. Margotta dell'Università di Venezia, (nella foto sotto durante la sua relazione,)  ripercorre la posizione delle SSIS all'interno di un quadro strategico che vede il parlamento occupato nella riforma della scuola. E le centinaia di docenti sissini che gremiscono l'aula magna dell'istituto Cannizzaro accolgono le sue parole con un vigoroso applauso. I 600 corsisti della Sissis di Catania condividono l'idea che «il curriculum formativo scolastico non è un programma, ma un piano di apprendimento che va fatto non da un singolo insegnante, ma da un team di docenti che lavorano insieme». Concordano sull'importanza del tirocinio come esperienza in cui acquisire capacità autocritica e sulla necessità di entrare in empatia con gli allievi, di volerli bene, «perché altrimenti è meglio cambiare mestiere».

 

La Moratti, ribadisce nelle conclusioni il prof. Calogero, Virzì supervisore della SSIS catanese, deve ripensare la laurea specialistica in modo da evitare che sia una mera sommatoria di conoscenze. E poiché ilministro non ha accolto la proposta di stralcio dell'articolo che cassa le Ssis, i direttori delle Scuole, si stanno mobilitando - e l'incontro di Catania è uno dei momenti organizzativi per creare opinione, volto a sensibilizzare tutte le forze politiche presenti in Parlamento, e in particolare i componenti delle commissioni Pubblica istruzione e Cultura di Camera e Senato, per modificare la proposta Moratti.

L'intervento appassionato di un corsista che ha rappresentato la sua esperienza in un clima di solidarietà con tutti quelli che nel mondo della scuola intendono entrare e spendersi professionalmente.

«Attenti ad evitare una sorta di guerra tra poveri - dice Daniela Girgenti, direttore della «Tecnica della Scuola» ospite autorevole e prestigioso del convegno-. Bisogna distinguere formazione iniziale e reclutamento dei docenti».
Il convegno ha visto poi autorevoli contributi dei rappresentanti di associazioni professionali quali il CIDI e l'UCIIM che hanno portato il contributo di proposte e di riflessioni delle professionalità del mondo della scuola.


 

Un simpatico buffet ha dato poi la possibilità di gustare un rinfresco e di scambiare qualche parere in libertà.

Il successo organizzativo infine va a merito di tutto lo staff tecnico e logistico del Cannizzaro coordinato dal prof. Alecci Carmelo a cui si deve l'impeccabile messa a punto della macchina organizzativa.







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