Uil:'stretta' Brunetta su sanzioni non riguarda i docenti
Data: Mercoledì, 07 luglio 2010 ore 10:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Mentre presidi stanno applicando decreto 150/09 creando tensioni
I dirigenti scolastici starebbero applicando nei confronti dei docenti dei procedimenti disciplinari più incisivi rispetto al passato, creando non poche tensioni, ma l'introduzione del decreto leg.vo n. 150/09, voluto dal ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, per riformare la disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, non introduce alcune novità sulle sanzioni da impartire agli insegnanti: a sostenerlo è il segretario della Uil Scuola Massimo Di Menna, che oggi ha inviato una lettera di chiarimenti al ministro dell'Istruzione,. Mariastella Gelmini, al presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, ed allo stesso ministro Brunetta. Nella lettera il sindacalista sostiene che "il decreto leg.vo n. 150/09, modificando il precedente decreto leg.vo n. 165/01, ha introdotto una specifica e rigida procedura nell'ipotesi di avvio di un provvedimento disciplinare nei confronti del personale dipendente pubblico, senza intervenire sul sistema di garanzie previste per il personale docente".
Dopo aver illustrato l'intera la normativa che regola le procedure degli insegnanti, Di Menna sottolinea che "anche quando la sanzione disciplinare da comminare al personale docente preveda la sospensione dal servizio (anche per un solo giorno), la validità della stessa è soggetta all'acquisizione del parere preventivo ed obbligatorio che il Consiglio nazionale della pubblica istruzione è chiamato a rendere. Solo la possibilità del ricorso gerarchico - sottolinea - è stata esclusa per l'abrogazione esplicita dell'art 504 del decreto leg.vo n. 294/94".
Secondo il leader della Uil Scuola c'è necessità di comunicare tutto questo ai presidi italiani perché la "non corretta applicazione delle norme relative ai procedimenti disciplinari attivati da dirigenti scolastici nei confronti del personale docente" starebbe incentivando un "clima di tensione nelle scuole con riflessi negativi anche sul normale svolgimento delle attività didattiche".
Pertanto, conclude Di Menna, è indispensabile attuare una "approfondimento relativo alla corretta applicazione delle norme richiamate, che se non suffragate da procedure coerenti, sarebbero destinate ad incidere negativamente su tutti i procedimenti disciplinari attivati in questa fase di prima applicazione del decreto leg.vo n.150/2009, con il rischio di essere sottoposti ad un giudizio di nullità in caso di ricorso al Giudice competente".
(Apcom)

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