FINI, IN ITALIA SI AVVERTE SEMPRE PIU' EMERGENZA EDUCATIVA
Data: Mercoledì, 07 luglio 2010 ore 01:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


In Italia si avverte sempre di piu' un'emergenza educativa. A lanciare l'allarme e' il presidente della Camera Gianfranco Fini nel suo intervento al convegno ''Parita' scolastica - A dieci anni dall'approvazione della legge n. 62 del 2000''. ''Nell'Italia odierna - ha dichiarato Fini - si avverte in modo sempre piu' pressante quell''emergenza educativa', che si traduce nella diffusione di mentalita', culture e comportamenti che esprimono una visione riduttiva dell'uomo e della sua liberta'.(ASCA)
L'''emergenza educativa'' - che segnala anche la crescente difficolta' della scuola e della stessa famiglia nel trasmettere ai giovani valori e solidi modelli morali - richiede di essere affrontata con l'impegno corale di tutte le forze - espressione del pluralismo presente nella nostra societa'- che lavorano alla realizzazione del bene comune''.

Il presidente della Camera ha poi sottolineato come ''indipendentemente dal fatto che a garantire la formazione scolastica dei giovani sia un soggetto statale o privato -laddove siano naturalmente presenti quei requisiti di qualita' la cui valutazione e' demandata agli Uffici Scolastici Regionali- il servizio nel campo dell'istruzione rappresenta un primario interesse per l'intera comunita' nazionale''.

Parita' scolastica, ha voluto rimarcare Fini, che ''non equivale affatto a intaccare il sistema statale dell'istruzione, ma significa contribuire alla crescita dell'offerta formativa in Italia, che rappresenta un diritto per i nostri giovani e un investimento per il sistema-Paese.

Quello della parita' scolastica - privata, pubblica - e' statolungamente in Italia al centro di aspri scontri tra le forze politiche, tanto che si e' appunto arrivati a cinquantadue anni dall'entrata in vigore della Costituzione prima che un apposito provvedimento legislativo fissasse i diritti e gli obblighi delle scuole private che chiedono la parita' come stabilito dall'articolo 33. ''Le motivazioni di tale riatrdo - conclude la terza carica dello Stato - vanno fatte risalire al clima acceso delle divisioni ideali, culturali e politiche che vigeva in altre stagioni della storia italiana''. Parita' scolastica e liberta' di scelta educativa ''rimasta soffocata all'interno della lunga contrapposizione tra laici e cattolici''.

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