Cattedre più lontane
Data: Domenica, 04 luglio 2010 ore 21:13:32 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Pasquale AlmiranteLa Direzione generale per gli studi di statistica del Miur ha pubblicato l'Osservatorio sulle graduatorie ad esaurimento con cui viene fotografata la situazione degli incarichi di supplenza fino al 2009 e dalla quale risulta che le prospettive per la quasi generalità dei precari sono assai buie dal momento che occorreranno, sulla base dello studio, da 10 a 15 anni per svuotare del tutto le famigerate graduatorie a esaurimento e quindi assegnare l'agognata cattedra per ciascuno dei 246.847 professori iscritti. Famigerate perché col governo Prodi, onde evitare nuovi inserimenti e riformulazioni di punteggio, si pensò di bloccarle e sulla base delle disponibilità annuali attingere da esse il 50%, lasciando il resto ai neolaureati. Si fece una analisi scientifica sia del fabbisogno di professori e sia della situazione complessiva della scuola, permettendo quindi qualche speranza a vecchi e nuovi aspiranti all'insegnamento e confidando pure sulle nuove regole per reclutare il personale. Sicuramente tre anni fa non c'era all'orizzonte né l'introduzione del maestro unico, né la finanziaria del successivo governo Berlusconi, né il riordino e i tagli di cattedre e di orario imposti dai nuovi dicasteri del Tesoro e dell'Istruzione. Oggi dunque si viene a sapere che «l'assorbimento degli aspiranti richiede però tempi non brevi, legati anche alle specifiche situazioni delle graduatorie a livello locale», con particolare riferimento al sud dove gli elenchi sono vorticosi. Infatti il famoso turnover non solo è stato rallentato, per i tagli pesantissimi, ma ha subito anche il patto di stabilità, a causa del quale il Miur non può sforare di un solo centesimo il budget di cui dispone. Occorre fra l'altro ricordare che l'ultima promessa del Miur, del mese scorso, è stata quella di sistemare circa 19mila precari a fronte però di oltre 60mila posti liberi assegnabili quasi automaticamente. Ma ammesso pure che si procedesse a sistemare 20mila persone l'anno, per esaurire le graduatorie dei 246.847 insegnanti occorrerebbero decenni, arrivando persino all'assurdo, come già si è verificato, che moltissimi docenti poterebbero andare in pensione da precari, senza cioè avere assaporato non solo la stabilità lavorativa, ma neanche quella dei diritti che, seppure sempre più mazziati dal brunettismo, consentono almeno una qualità diversa della vita.

Pasquale Almirante
La Sicilia dle 4 luglio 2010






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