CPS, appello alla Flc-Cgil: Sciopero generale unitario nel prossimo autunno
Data: Martedì, 29 giugno 2010 ore 07:18:31 CEST Argomento: Rassegna stampa
Appello per un
impegno reale della FLC-CGIL in difesa della scuola pubblica.
L’attacco che sta subendo la scuola pubblica ad opera di questo governo
evidenzia un salto di qualità rispetto ai tentativi passati di
indebolirla e si collega direttamente al pauroso arretramento politico,
sociale e culturale che sta vivendo il nostro Paese. Il progressivo
smantellamento del diritto allo studio e dei diritti degli insegnanti
acquisiti con le lotte aprono la strada al tentativo di privatizzare il
sistema scolastico, introducendo un reclutamento su base regionale con
una chiara spinta verso forme di assunzione clientelari. I tagli che
inesorabili si moltiplicano ad ogni finanziaria e la parallela
estromissione degli insegnanti e degli studenti dalla governance delle
scuole palesano la volontà di una gestione aziendalistica e
verticistica delle scuole che esclude una conduzione democratica delle
stesse.
Il Coordinamento
Precari Scuola - Roma
Di fronte ad un quadro così allarmante, i precari della scuola hanno
compreso l’importanza di costruire all’interno scuole e sui territori
coordinamenti autorganizzati e trasversali, come l’unica possibilità di
contrastare in maniera unitaria le scellerate decisioni del Governo e
far emergere l’esistenza di una reale opposizione all’interno delle
scuole. Come insegnanti precari siamo convinti che la qualità
dell’istruzione pubblica non si difenda con l’atto eroico del singolo
docente ma con la lotta unitaria da maturare all’interno dei luoghi di
lavoro.
In quest’ottica, nell’attuale contesto una battaglia fondamentale è
quella su “le 18 ore”. Abbiamo già visto, dallo scorso settembre, che
la direzione è quella di rendere sistematico e strutturale l’orario di
lavoro fino a 24 ore, estromettendo così un gran numero di insegnanti
precari e, soprattutto, non rispettando il CCNL; è chiaro anche il
tentativo di svalutare il ruolo sociale degli insegnanti degli
insegnanti, il cui lavoro, svolto in condizioni sottoposte a logiche di
mero risparmio, non riuscirà più a garantire una buona qualità della
didattica. In questa lotta come precari della scuola avevamo chiesto la
collaborazione della FLC-CGIL, vista la capillarità della sua presenza
nelle scuole, al fine di diffondere indicazioni chiare agli insegnanti
sotto ricatto, invitandoli a non accettare più di 18 ore; era doveroso
intraprendere un reale percorso di lotta anche attraverso l’impegno
concreto da parte delle RSU e di tutta l’organizzazione sindacale nelle
singole scuole. Il nostro appello è però caduto nel vuoto e, tranne
alcune RSU, la battaglia su “le 18 ore” non è stata accolta, mancando
un’importante occasione di contrastare dall’interno delle scuole
l’arbitrio contrattuale.
Nonostante siamo consapevoli dell’importanza della mobilitazione
diretta degli insegnanti senza delega alcuna, siamo altrettanto
convinti che l’attacco che la scuola pubblica sta subendo necessita di
un’opposizione più che mai unitaria, che sappia far arretrare e
ribaltare i barbari tentativi di cancellare la scuola pubblica e
statale in quanto luogo di produzione di un sapere critico e di diritti
collettivi. A questo proposito riteniamo che in un momento in cui
anche il sindacato viene continuamente delegittimato dal governo e
svuotato di qualsiasi potere contrattuale, l’unico modo per resistere
sia quello di ascoltare i lavoratori senza fare un uso strumentale
delle lotte, uscendo dalle logiche autocelebrative e facendo delle
scuole il luogo privilegiato da cui far emergere il dissenso e le
proposte senza preventive censure.
A fronte della situazione drammatica degli insegnanti e dei precari
ulteriormente aggravata dall’iniqua manovra varata nelle ultime
settimane, riteniamo necessaria una critica costante e complessiva da
parte della CGIL alla politica del Governo rispetto all’istruzione
pubblica senza assumere i tagli della legge 133 come dati di fatto
immutabili; limitarsi a proporre emendamenti che incidono su aspetti
parziali senza rifiutare l’impianto generale della riforma significa
gettare confusione tra i lavoratori e compromettere la forza delle
rivendicazioni collettive.
Rinnoviamo il nostro invito alla FLC-CGIL, affinché a partire dal
nuovo anno scolastico, accolga e si faccia promotrice di battaglie
concrete all’interno delle scuola a partire da quella sul rispetto
dell’orario di lavoro.
In occasione delle convocazioni per l’assegnazione delle cattedre,
esigiamo un impegno reale della FLC-CGIL a vigilare sulla correttezza e
sulla trasparenza delle procedure unitariamente alle organizzazioni
sindacali di base, per evitare qualsiasi illegalità, garantire da
subito la totalità delle cattedre a disposizione, scongiurare la
creazione in organico di fatto di cattedre con più di 18 ore e impedire
l’assegnazione di cattedre ripartite su più di due scuole.
Inoltre, chiediamo alla CGIL di garantire la parola ai precari della
scuola in occasione degli appuntamenti di piazza, senza censure né
scusanti, come quelle avanzate il 12 Giugno in occasione della
manifestazione nazionale.
I lavoratori della scuola domandano ormai da due anni un segnale forte
adeguato alla gravità dei provvedimenti che gravano sul futuro
dell’istruzione pubblica nel nostro Paese: per unificare e potenziare
le lotte, per non arretrare nella difesa dei diritti e delle conquiste
dei lavoratori, per opporci al tentativo di svalutare il ruolo sociale
degli insegnanti e per difendere il futuro della scuola pubblica
chiediamo a CGIL e sindacati di base di rilanciare una nuova stagione
di lotte ed indire per il prossimo autunno uno
Sciopero generale unitario!
21/06/2010
Il Coordinamento Precari Scuola - Roma
redazione@aetnanet.org
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