Il Tar ferma la scuola Gelmini «Circolari illegittime»
Data: Domenica, 27 giugno 2010 ore 07:59:27 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Per adesso è vittoria. E se tutto procede come si vorrebbe «in un paese normale e democratico» la riforma della scuola del ministro Mariastella Gelmini verrà sospesa.
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso su iscrizioni nelle scuole superiori, organici e mobilità presentato lo scorso aprile da 755 persone tra docenti, personale Ata e genitori, come annunciato dall’Unità. E ha disposto la «sospensione dei provvedimenti impugnati», recita l’ordinanza del 25 giugno. Tradotto: sono inefficaci e illegittime le circolari del ministro, che fino ad ora hanno «dettato legge» nella scuola nonostante non fossero depositati i regolamenti attuativi in Gazzetta ufficiale. (da L'Unità di Chiara Affrontetutti)

. Il 19 luglio ci sarà la seconda udienza, in cui il tribunale deciderà se confermare la sospensione, dando in sostanza la chance al Minsitero di portare la sua versione. L’Usr emiliano-romagnolo replica: «Vogliamo vedere le carte».

Milli Virgilio, bolognese, ex assessore della giunta Cofferati, e Corrado Mauceri, fiorentino, gli avvocati ricorrenti. Impossibile da qui al 19 luglio “aggiustare tutto” per loro, perché ci sono iter e modalità democratiche da rispettare: «Bisognerebbe ricominciare daccapo», chiarisce Mauceri. «È un fatto gravissimo: il Ministero ha attuato un capovolgimento anteponendo la volontà governativa a quella legislativa. Il segnale del Tar è importantissimo», tuona Virgilio. Di fatto, le circolari e il sito internet sono stati spacciati come regolamenti e decreti attuativi. Inacettabile poi la «tracotanza» del Ministero che non si è presentato in udienza e non ha neppure depositato una memoria. Ma c’è un punto che non lascia gli avvocati tranquilli. Un punto che anche la Cgil con Sandra Soster sottolinea: «Il Ministero potrebbe farla franca» (la Cgil nazionale tra l’altro ha fatto un altro ricorso al tar che verrà discusso il 5 luglio, ndr). «Logica vuole che il Ministero soprassieda e rimandi la riforma all’anno prossimo, ma può invece succedere che invece metta il Tar davanti al fatto compiuto e vada avanti per la sua strada», osserva Mauceri.

È l’avvocato a lanciare un appello alle istituzioni, sostenuto dal bolognese Comitato Scuola e Costituzione, firmatario del ricorso insieme ad altri coordinamenti nazionali: «A questo punto è fondamentale l’intervento delle istituzioni, degli enti locali che si devono opporre alla messa in atto di tagli illegittimi». Mauceri già da oggi inizierà a lavorare ad una bozza di diffida per impedire che il Ministero prenda provvedimenti in questa fase: «Vogliamo coinvolgere i giudici del lavoro perché sia chiaro che chi ha perso il posto lo ha perso illegittimamente».

Duro sul silenzio delle Regioni il bolognese Bruno Moretto di Scuola e Costituzione: «Festeggiamo con amarezza, visto che la Regione non ha partecipato al ricorso, come ad un certo punto sembrava dovesse essere. Chiediamo che sia presente all’udienza del 19 luglio». Oltre ai tagli, molto grave per i ricorrenti, il «tradimento» verso i nuovi allievi delle superiori che si sono iscritti in base a Pof (piani di offerta formativa) irreali visto che le scuole non sanno quali materie verranno tagliate e chi insegnerà cosa.
Il ministero ridimensiona la portata della sentenza. «L`ordinanza del Tar del Lazio sui provvedimenti ministeriali in materia di organici è solo temporanea», precisa in una nota. «Il Miur - si legge nella nota - fornirà al più presto ogni opportuno chiarimento e depositerà la documentazione necessaria al fine di dimostrare che il ricorso, enfatizzato da parte di alcuni sindacati e associazioni, è destituito di qualsiasi fondamento».


Redazione







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