Ghizzoni (Pd), dopo Tar del Lazio Gelmini non può più stare in silenzio
Data: Domenica, 27 giugno 2010 ore 01:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Scuola, il Tar sospende i tagli sugli organici: “Circolari illegittime”
Una ordinanza del Tar del Lazio sospende i provvedimenti ministeriali
in materia di organici accogliendo una richiesta del «Comitato
nazionale per scuola della Repubblica» e del «Comitato bolognese scuola
e costituzione». Il ricorso riguarda le circolari sugli organici che,
secondo i legali di parte, sarebbero illegittime in quanto emanate
prima che i Regolamenti sulla riforma della secondaria di secondo grado
entrassero in vigore.
Il Tar del Lazio per il momento non è ancora entrato nel merito ma
disposto la sospensione dei provvedimenti impugnati ordinando al
Ministro di depositare nel termine di quindici giorni una «documentata
relazione» per acquisire ulteriori elementi. Il 19 luglio è fissato una
nuova udienza per decidere se confermare o meno la sospensione dei
provvedimenti impugnati. Intanto, però, la sospensione delle circolari
potrebbe avere qualche conseguenza. Secondo i Comitati che hanno
promosso il ricorso la sospensione comporta che fino al 19 luglio tutte
le operazioni sull’organico e i relativi trasferimenti del personale e
quelle sulle iscrizioni sono congelate.
Secondo i Comitati che hanno presentato il ricorso «la serie di
illegittimità compiute dal ministro Gelmini che, usando circolari come
fossero leggi, ha forzato tempi e procedure della riforma al solo scopo
di incassare i tagli di spesa, ha messo nel caos le scuole e mette a
rischio l’inizio regolare del prossimo anno scolastico». Il Comitato
Scuola e Costituzione sottolinea, in una nota, che i genitori hanno
dovuto procedere all’iscrizione dei figli alle prime classi dei nuovi
indirizzi per l’anno scolastico 2010-2011 «senza conoscere i programmi
di studio e sulla base dell’offerta formativa dello scorso anno che gli
istituti non sono stati in grado di aggiornare, in mancanza dei
programmi e dei regolamenti definitivi». Sempre in assenza di programmi
e regolamenti «è stato imposto ai Collegi l’adozione dei libri di testo
entro il 31 maggio per le nuove classi prime» ed «è incerto a quali
insegnanti verrà affidato l’insegnamento delle discipline introdotte
dai nuovi ordinamenti e non previste dai precedenti».
Infine, il Comitato mette in evidenza come siano «in enorme ritardo» le
operazioni di definizione dell’organico e quindi quelle di mobilit… (in
questo momento sono in fase di definizione quelle della sola scuola
primaria). «I docenti si troveranno trasferiti d’ufficio sulla base di
un organico basato per il prossimo anno su classi di concorso ‘atipichè
ovvero di classi prodotte da una commistione fra le vecchie classi e
quelle previste dal regolamento di revisione, rimasto congelato nel suo
iter. In tal modo - conclude il Comitato alcune graduatorie verranno
penalizzate dall’unificazione con altre».
da www.unita.it
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IL TAR DEL LAZIO SOSPENDE L’EFFICACIA DELLE CIRCOLARI DELLA GELMINI
SULLE ISCRIZIONI NELLE SCUOLE SECONDARIE, SUGLI ORGANICI DI OGNI ORDINE
E GRADO E SULLA MOBILITA’.
I provvedimenti del Governo sulla scuola non solo distruggono la scuola
pubblica con un taglio di 8 miliardi di euro, di 87.000 posti di
insegnamento e di 45.000 posti di personale non insegnante, ma sono
illegittimi.
Il TAR del LAZIO, con ordinanza n. 1023 del 25-6-10, ha accolto la
richiesta dei legali dei ricorrenti, Maria Virgilio e Corrado Mauceri e
ha disposto la sospensione dei provvedimenti impugnati ed ha ordinato
al Ministro di depositare nel termine di quindici giorni una ”
documentata relazione che riferendo sui fatti di causa, controdeduca
puntualmente sui motivi dedotti con il ricorso”.
Il TAR ha rinviato al 19 luglio la prossima udienza per decidere se
confermare o meno la sospensione dei provvedimenti impugnati.
La sospensione comporta che fino a quella data tutte le operazioni
sull’organico e i relativi trasferimenti del personale perdente posto e
quelle sulle iscrizioni sono congelate. La serie di illegittimità
compiute dal Ministro, che – usando circolari come fossero leggi - ha
forzato tempi e procedure della riforma al solo scopo di incassare i
tagli di spesa , ha messo nel caos le scuole e mette a rischio l’inizio
regolare del prossimo anno scolastico.
L’arroganza del Ministro è giunta fino al punto da non partecipare
all’udienza davanti al TAR del 24 giugno, neppure presentando memoria
scritta.
Il ricorso è stato presentato da 755 docenti, genitori, personale Ata,
studenti, unitamente al Comitato Nazionale per la scuola della
Repubblica, al Comitato Bolognese Scuola e Costituzione e al Crides di
Roma, ed è stato organizzato dai Coordinamenti scuole superiori di
Roma, Bologna, Firenze, Pisa, Padova, Vicenza, Parma, Modena, Ferrara,
Milano nonché dal Tavolo regionale della Toscana per la difesa della
scuola statale.
Il danno derivante dalla operazione governativa è gravissimo. I
genitori hanno dovuto procedere all’iscrizione dei figli alle prime
classi dei nuovi indirizzi per l’a.s. 2010/11:
a) senza conoscere i programmi di studio
b) sulla base del piano dell’offerta formativa dello scorso anno che
gli Istituti non sono stati in grado di aggiornare, in mancanza dei
programmi e dei regolamenti definitivi;
c) gli iscritti alle prime classi dei professionali non hanno alcuna
garanzia che gli istituti statali siano in grado di offrire la
qualifica professionale triennale finora prevista, visto che la
competenza al riguardo è soggetta alle decisioni delle singole Regioni.
I genitori e gli studenti già iscritti agli istituti tecnici e
professionali e che frequenteranno le prossime classi seconde terze e
quarte si troveranno a loro insaputa dal prossimo settembre l’orario
ridotto da 2 a 4 ore. Essi sono stati iscritti d’ufficio alla classe
successiva senza essere informati del cambiamento e senza conoscere le
materie soggette alla riduzione d’orario.
I Collegi dei docenti sono stati impossibilitati a definire un nuovo
piano dell’offerta formativa:
a) i nuovi indirizzi di studio sono stati imposti tramite pubblicazione
sul sito del Ministero nel mese di marzo. In tal modo è stato impedito
agli Istituti di avanzare le loro motivate proposte di modifica delle
confluenze fra gli indirizzi del vecchio e del nuovo ordinamento, come
pure previsto dall’art.13 c.5 del regolamento di revisione dei Licei;
b) i Collegi non sono stati in grado di definire il loro nuovo piano
dell’offerta formativa da presentare ai genitori all’atto
dell’iscrizione;
c) è stato imposto ai Collegi l’adozione dei libri di testo entro il 31
maggio per le nuove classi prime senza che fossero definiti i nuovi
programmi (Indicazioni per i Licei, Linee guida per i Tecnici e
Professionali), che sono stati modificati più volte e sono ancora in
via di pubblicazione definitiva. Molti collegi hanno rifiutato di
deliberare al riguardo, altri hanno adottato testi improvvisati e
definiti in base alle prime bozze dei programmi, che sono state poi
profondamente modificate anche in seguito al parere del CNPI e delle
Associazioni professionali.
E’ incerto a quali insegnanti verrà affidato l’insegnamento delle
discipline introdotte dai nuovi ordinamenti e non previste dai
precedenti.
Sono in enorme ritardo le operazioni di definizione dell’organico e
quindi quelle di mobilità; in questo momento sono in fase di
definizione quelle della sola scuola primaria.
I docenti si troveranno trasferiti d’ufficio sulla base di un organico
basato per il prossimo anno su classi di concorso “atipiche” ovvero di
classi prodotte da una commistione fra le vecchie classi e quelle
previste dal regolamento di revisione, previsto dal comma 3 dell’art.
64 della Legge 133/08, che risulta approvato dal CDM il 12/06/09, ma è
rimasto congelato nel suo iter.
In tal modo alcune graduatorie verranno penalizzate dall’unificazione
con altre.
Le associazioni ricorrenti a nome di tutti i 755.
Bologna 26/06/10
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