Le perversioni del ministro Tremonti
Data: Sabato, 26 giugno 2010 ore 20:24:55 CEST Argomento: Rassegna stampa
Il ministro Tremonti pare abbia dichiarato di voler
risolvere la questione del congelamento per 3 anni degli scatti per i
lavoratori della scuola, previsto dal decreto legge n. 78/10,
ricorrendo al 30% dei risparmi prodotti dai tagli previsti dalla legge
n. 133/08.
Secondo la legge n. 133/08 a partire dal 2010 il 30% dei risparmi
prodotti dai tagli previsti dalla legge medesima dovrebbero essere
usati per premiare il “merito”.
In tutto si tratta di circa 2.350 milioni: 137 nel 2009, 495 nel 2010,
761 nel 2011 e 957 nel 2012. Nella finanziaria 2010 per premiare il
“merito” sono stati messi a bilancio 410 milioni, cioè il 30% di quanto
risparmiato nell’a.s. 2009/2010. Da Rete Scuole di Mario Piemontese)
Nella finanziaria 2010 per premiare il “merito” sono stati messi a
bilancio 410 milioni, cioè il 30% di quanto risparmiato nell’a.s.
2009/2010.
Secondo quanto si legge nella relazione tecnica di accompagnamento al
decreto legge n. 78/10 tali risparmi dovrebbero essere invece
utilizzati, visto il blocco triennale del rinnovo contrattuale, per
ripianare i debiti dello Stato nei confronti delle scuole, per pagare
le supplenze e le cooperative che hanno preso in appalto la pulizia
delle scuole.
Il ministro Tremonti pare abbia detto che quanto previsto dal decreto
legge n. 78/10 sarà modificato e che i suddetti risparmi saranno
utilizzati per evitare il congelamento degli scatti.
Finanziare il funzionamento delle scuole attraverso il taglio del
personale è perverso, ma finanziare gli scatti del personale di ruolo
attraverso il licenziamento del personale precario è ancora più
perverso.
Il ministro Tremonti e i sindacati (Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals e
Gilda-Unams) che tanto si sono rallegrati della notizia vogliono
dividere i lavoratori e mettere quelli con contratto a tempo
indeterminato contro quelli con contratto a tempo determinato.
Questa logica va immediatamente rigettata. Non possiamo assolutamente
rassegnarci ai tagli e essere soddisfatti quando parte dei risparmi
prodotti dai tagli stessi vengo investiti nella scuola.
Milano, 25 giugno 2010
Mario Piemontese
redazione@aetnanet.org
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