NO! L’ESAME NON E’ TUTTO UN QUIZ!
Data: Sabato, 26 giugno 2010 ore 15:15:48 CEST Argomento: Opinioni
Preliminarmente
mi chiedo: Una commissione di Esame, sulla base di tre prove
scritto-grafiche e un Colloquio pluridisciplinare, può essere in grado
di ribaltare e rivoluzionare il punteggio di ammissione dei candidati,
passati al vaglio severo di giudici-docenti di Consigli di classe, che
li hanno valutati in tre anni di frequenza scolastica con
l’assegnazione del Credito? Basterebbe moltiplicare
per quattro il Credito totale di ogni candidato ed avere il voto in
centesimi. Statisticamente questo è quello che succede dopo l’Esame.
Chi aveva 20/25 di credito avrà più o meno 80/100 di voto di maturità.
Dopo tanti e tanti anni di Esami di Maturità, e dopo dieci anni di
Esame di Stato Nuovo, mi ritrovo quest’anno libero da impegni
esaminatori. Ma per un uomo di scuola come me non è così semplice
stare a guardare. Leggo tanti interventi e trovo molti d’accordo sulla
poca serietà e inutilità di un Esame ridotto a una recita a
soggetto di fine anno. Insegnando al superiore dal 1970-71, dovrei
essere un addetto ai lavori, che ha da muovere delle critiche e qualche
proposta.
Preliminarmente mi chiedo: Una commissione di Esame, sulla base di tre
prove scritto-grafiche e un Colloquio pluridisciplinare, può essere in
grado di ribaltare e rivoluzionare il punteggio di ammissione dei
candidati, passati al vaglio severo di giudici-docenti di Consigli di
classe, che li hanno valutati in tre anni di frequenza scolastica con
l’assegnazione del Credito? Basterebbe moltiplicare
per quattro il Credito totale di ogni candidato ed avere il voto in
centesimi. Statisticamente questo è quello che succede dopo l’Esame.
Chi aveva 20/25 di credito avrà più o meno 80/100 di voto di maturità.
Il Parlamento e al Governo abbia il coraggio di modificare l’art. 33 c.
5 della Costituzione che prescrive l’Esame di Stato prima
dell’università. Tremonti risparmierebbe qualcosina per questi
venti giorni in cui alunni, parenti, amici, famiglie e anche docenti si
industriano come fregare durante le varie prove, in barba
all’educazione alla legalità.
Proposta di modifica: un solo scritto e l’orale come nei
concorsi. Data l’utopia di un iter di legge di riforma
costituzionale, il mio modesto parere è quello di modificare
completamente la formula dell’esame così come è svolto oggi e lasciare
la valutazione della maturità al consiglio di classe dell’ultimo anno
in sede di scrutinio finale con la presenza del Commissario-ispettore.
Il quale dovrebbe venire non alla fine dell’anno ma durante tutto
l’anno a verificare, a nome del potere centrale romano, come e se
funzionano le scuole (soprattutto quelle private!). Dove è finita la
funzione ispettiva nelle scuole? C’è bisogno di Commissari sempre
attivi e presenti senza preavviso, come controllori - a tempo pieno –
di tutte le attività amministrative e didattiche.
In questi giorni c’è chi propone la prova nazionale Invalsi. Non sono
assolutamente d’accordo. Le prove che scendono da Roma, buone per tutti
e per nessuno, portano ad un copia copia generale. Anche quest’anno
infatti, nei siti cari agli studenti futuri arrampicatori sociali, poco
dopo le 8.30, circolavano prove, svolgimenti e soluzioni.
Io sono da molti anni per l’eliminazione sia della prova di Italiano
all'Esame (se ne fanno già tante durante gli anni scolastici, fino alla
nausea!), sia della seconda prova specifica (gli archivi delle scuole
sono pieni di compiti ed elaborati valutati negli anni!). In regime di
vera autonomia scolastica, ogni Consiglio di classe formuli un’unica
prova importante, quella che oggi è la terza.
Non chiamatela “Quizzone”. Nata per riformare l’esame, costituisce oggi
l’ultima spiaggia di salvezza, questa prova a quiz, come è chiamata in
tutte le Tv e giornali. Eppure leggendo e studiando il DM 357 del
18/09/98 e successive modifiche sulla terza prova “scritta”, c’è tanto
da riflettere. Vera prova interdisciplinare e pluridisciplinare! Si va
dalla tipologia A alla tipologia F: trattazione sintetica di
argomenti; quesiti a risposta singola; quesiti a risposta
multipla; problemi a soluzione rapida; analisi di casi pratici e
professionali; sviluppo di progetti. Inoltre "nei Licei artistici, al
fine di accertare in particolare le capacità di integrazione e
applicazione dei linguaggi plastico-visuali ad una problematica
architettonica, può essere richiesto lo sviluppo di un progetto anche
attraverso la lettura, l'analisi e la interpretazione grafica dei
caratteri compositivi, stilistici, costruttivi di un'opera o di un
complesso monumentale. Negli Istituti d'arte è richiesta una
produzione, a carattere scritto-grafico, intesa ad accertare le
capacità di argomentare e motivare il processo progettuale seguito
nella seconda prova scritta, anche sotto il profilo storico, culturale,
socio-economico, tecnologico e artistico".
Altro che quiz!!! Proviamo noi insegnanti a prepararla e somministrala
come si deve questa “terza prova” e la smettano gli organi di
informazione di fare disinformazione banalizzandola. Ogni consiglio di
classe, applicando le varie tipologie per il tipo di diploma specifico
dell’Istituto, può così valutare le tre C (conoscenza, competenza e
capacità), pilastri della preparazione pre-universitaria.
Quindi un solo scritto e un solo orale. Ma sul colloquio … ci sarebbe
tanto altro da dire. Buone vacanze, Italia!
Giovanni Sicali
Giovanni Sicali giovannisicali@gmail.com
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