Apprendiamo in
quest’istante che il concorso a preside del 1859, bandito dal Ministro
Gabrio Casati con legge 13 novembre 1859 n. 3.725, è stato annullato.
Infatti, durante i festeggiamenti per lo sbarco dei Mille, organizzati
dal grande intellettuale Philippe Daverio, le comparse borboniche,
importate dalla Lombardia, hanno scoperto un bauletto, sepolto proprio
sotto Ponte dell’Ammiraglio, teatro della celebre battaglia tra
Garibaldi e i Borbonici avvenuta il 27 maggio del 1860.
Il bauletto conteneva gli incartamenti di un procedimento
amministrativo attivato dal Regio Giudice Orazio Marziale che, amante
della suocera acquisita di una ricorrente, aveva tentato di annullare
il concorso.
Si è scoperto adesso che i garibaldini, su ordine di Camillo Benso,
Conte di Cavour, avevano sottratto la sentenza ed erano venuti in
Sicilia a nascondere gli incartamenti.
Si sa come finì: il Conte di Cavour, per aver convalidato il concorso,
fu avvelenato da Napoleone III per mano di un pregiudicato amico di una
ricorrente. Il garibaldino che seppellì la sentenza e che scoprì che un
commissario ad acta abitava nello stesso condominio della ricorrente,
fu premiato con un seggio al Consiglio di Stato.
Oggi la Corte dei Conti è impegnata a rintracciare gli eredi dei primi
presidi dell’Unità d’Italia per farsi rimborsare gli stipendi
indebitamente percepiti.
Il Ministro Calderoli ha presentato un disegno di legge per limitare la
riscossione coatta ai soli eredi siciliani con capelli neri e occhi
scuri (non sia mai, fossero discendenti dei garibaldini bergamaschi).
A sinistra il ministro Casati fotografato dal nostro direttore Pippo
Luca il quale, però, (come si legge nel cap.V° pag. XXIII del tomo
“Dominus Robertus dux, dixit et fecit”), essendo all’epoca “minorenne”,
ha avuto l’autorizzazione da R.T. nella sua qualità di “senior”
presidente dell’Ecclesia o assemblea degli eletti con potere
deliberante.
dalla letterina
ASASI - Rete delle scuole autonome della Sicilia
R. T.
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