ESAMI DI STATO: SOLIDARIETÀ DEI PRESIDENTI DI COMMISSIONE AI 426 PRESIDI “CONGELATI” DALLA SENTENZA DEL CGA
Data: Giovedì, 17 giugno 2010 ore 16:43:01 CEST Argomento: Comunicati
ESAMI DI STATO: SOLIDARIETÀ DEI PRESIDENTI DI COMMISSIONE
AI 426 PRESIDI “CONGELATI” DALLA SENTENZA DEL CGA
I sindacati hanno richiesto un incontro operativo alle più alte cariche
dello Stato
per avere risposte chiare ai quesiti contenuti nel documento inviato
dai dirigenti
CATANIA - I quaranta presidenti delle commissioni degli esami di Stato
conclusivi del primo ciclo di istruzione (licenza media) delle
provincie di Catania, Siracusa e Ragusa, convocati ieri in conferenza
di servizio interprovinciale presso l’Istituto comprensivo Parini – per
l’incontro informativo sulle operazioni da eseguire durante la prova di
valutazione nazionale proposta dall’Invalsi (Istituto nazionale per la
valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) nelle
classi scelte come “campione” – hanno espresso coralmente ampia e viva
solidarietà ai 426 dirigenti “congelati” (e presidenti di commissione
di esame).
Questi ultimi, coinvolti nella vicenda della rinnovazione della
procedura concorsuale, che vivono un particolare momento di disagio e
incertezza sul loro futuro professionale, martedì scorso hanno
manifestato a Roma davanti al Parlamento e al ministero della Pubblica
Istruzione per chiedere «una risoluzione chiara, definitiva e rapida
della vicenda che ci travolge senza garanzie costituzionali – spiegano
i rappresentanti del Coordinamento regionale - e che vede contrapporsi
le linee interpretative diametralmente opposte, risultato delle due
sentenze contrastanti del Consiglio di Stato e del Cga Sicilia. Ne
consegue un’ingiusta disparità di trattamento tra cittadini italiani e
cittadini siciliani. Il tutto, aggravato dalla nomina inopportuna di un
commissario ad acta, paradossalmente componente dello stesso collegio
giudicante, con la funzione superflua di controllare procedure già
adempiute».
Il Coordinamento esprime gratitudine ai sindacati Cisl, Cgil, Anp, Uil,
Snals e Dirpresidi che, presenti a Roma, hanno unitariamente chiesto
con forza e chiarezza ogni sforzo da parte del ministero per garantire
la posizione dei 426 lavoratori, e sostiene la loro richiesta di un
incontro operativo in cui sciogliere il nodo delle «stranezze
giudiziarie al fine di trovare una soluzione che tenga conto di tutti
gli interessi pubblici e privati, non solo di uno».
«Simili provvedimenti giuridici – concludono i rappresentanti –
danneggiano la classe dirigente della scuola siciliana, quotidianamente
costretta a barcamenarsi tra mille problemi, in difficili trincee
territoriali connotate da forte disagio sociale, e impegnata a fondo
con il Ministero nel traghettare anche nell’Isola la scuola verso una
riforma definita epocale».
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