ItaliaOggi:norme troppo severe nel comparto scuola
Data: Martedì, 15 giugno 2010 ore 12:00:00 CEST Argomento: Redazione
Troppo severi con
la scuola.
A dirlo il presidente della Corte dei conti, Tullio Lazzaro, che nel
corso dell'audizione in commissione bilancio al senato ha fatto le
pulci alla manovra finanziaria. Puntando l'indice contro le misure
sulla scuola.
In particolare contro il mancato riconoscimento del merito e la
relativa deviazione di risorse dal bilancio dell'istruzione su altro
capitolo. Quello dei debiti che lo stato ha maturato nei confronti
degli istituti scolastici e che, in assenza di modifica al dl
finanziario, verranno pagati utilizzando appunto il merito (Italia Oggi
di martedì scorso).
La mancata assegnazione del 30% delle economie derivanti dai tagli al
settore previsti dalla legge 133/08, per un impatto finale di circa 8
miliardi di euro, si configura come un ulteriore manovra sugli stipendi
dei dipendenti scolastici, in aggiunta a quella derivante dal blocco
del contratto e degli scatti di anzianità.
Tutto dipende, spiega Lazzaro, dalla sterilizzazione della
contrattazione nazionale per il triennio 2010-2012 che determina la
«disapplicazione del meccanismo che (...) prevedeva (_) la
riassegnazione alla contrattazione integrativa di parte dei risparmi
conseguiti per la valorizzazione e lo sviluppo professionale delle
rispettive carriere».
Tali disponibilità, nell'anno in corso circa 300 milioni di euro, sono
ora destinate al ripianamento dei debiti pregressi delle istituzioni
scolastiche ed al finanziamento delle spese relative alle supplenze
brevi, recita la manovra.
In questo modo va a farsi benedire anche la «effettiva valutazione del
merito individuale e dei risultati conseguiti nello svolgimento
dell'attività didattica», dice Lazzaro, come invece prevedeva la
riforma Brunetta. E come a lungo aveva annunciato lo stesso ministro
dell'istruzione, Mariastella Gelmini. Riforma che ora resta sulla carta.
Di Sandra Cardi
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