Cisl, Uil, Snals e Gilda: i dirigenti pagheranno molto meno
Data: Martedì, 15 giugno 2010 ore 07:23:07 CEST Argomento: Rassegna stampa
Quattro dei cinque sindacati più rappresentativi della
scuola si sono dati appuntamento oggi
a Roma, presso il teatro Quirino, in via delle Vergini, per
protestare contro il blocco del contratto e degli aumenti per anzianità
previsti dalla manovra finanziaria varata dal governo: Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e
Gilda-Unams manifesteranno, con una delegazione presente anche davanti
al Senato, per quello che definiscono, nel manifesto di
presentazione dell'iniziativa, "un accanimento verso una categoria che
sta già pagando un alto prezzo alle politiche di contenimento della
spesa". Le preoccupazioni delle organizzazioni sono state confermate
dalla relazione tecnica allegata manovra di governo: "il personale della scuola - sostengono i
quattro sindacati - non rivendica privilegi ma solo il diritto a essere
trattato con equità. (Apcom) -
Redazione
La scuola è un settore strategico, sul quale puntare per la ripresa e
il rilancio della nostra economia: non può continuare a subire
un'indiscriminata sottrazione di risorse". In base ad alcune stime
emesse dagli stessi sindacati, il blocco delle anzianità triennale, che
si aggiunge al mancato rinnovo del contratto, costerà ai lavoratori
della scuola un pesante tributo sulla retribuzione, con conseguenze che
si rifletteranno anche sui trattamenti previdenziali. Ad un
collaboratore scolastico, il bidello, con 15-20 anni di anzianità ed
uno stipendio lordo di 1.503 euro verrà corrisposta, qualora la
finanziaria venisse approvata come è stata varata dal Cdm a fine
maggio, una perdita lorda annua di 1.045 euro. Peggio ancora andrà agli
insegnanti: un maestro di scuola primaria e dell'infanzia, sempre con
15-20 anni di servizio alle spalle ed uno stipendio mensile di 2.158 si
vedrà sottratte 1.974 euro l'anno; un insegnante di scuola secondaria
di primo grado, con la stessa anzianità ed una busta paga di 2.350
mensili, perderà 2.292 euro. Ad un docenti di scuola secondaria di
secondo grado, che oggi percepisce 2.416 euro mensili, si ritroverà con
3.236 euro di mancati aumenti. "Sono cifre addirittura superiori a
quelle che paga un dirigente con stipendio ben più alto, che su una
retribuzione di 100mila euro ha una riduzione di 500 euro annui",
concludono i sindacati.
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