Accanimento sui Prof
Data: Domenica, 13 giugno 2010 ore 21:31:10 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Pasquale AlmiranteMai nella storia della Repubblica c'è stato un così tanto accanimento contro i professori e contro la scuola.
Non tentiamo di spiegarne il motivo, diciamo solo che togliere 8 miliardi di euro all'istruzione, licenziare 20mila persone, ignorare 140mila precari, polverizzare i fondi per l'edilizia, deprimere il tempo pieno, eliminare insegnamenti dalla secondaria superiore non si era mai visto e soprattutto in un solo biennio.
Ma non basta. Riferisce Tuttoscuola: «Il taglio medio imposto al personale della scuola, da quest'anno fino a fine carriera, è di ben 29mila euro a persona, con punte fino a 42mila euro.
Mentre i docenti universitari, i ricercatori, i magistrati, i diplomatici, i prefetti, il personale della sanità sono colpiti dalla manovra solo per un triennio (senza ricadute sulla futura progressione di carriera), il personale della scuola è colpito in via permanente: l'effetto economico e giuridico ha un trascinamento fino al termine della carriera».
Per quanto riguarda poi il contratto di lavoro per i prossimi tre anni non sarà rinnovato e quindi gli aumenti, che un tempo si attendevano ogni biennio, salteranno.
Ci è difficile fare un nostro calcolo complessivo tra manovra finanziaria e congelamento degli aumenti contrattuali, ma la mazziata contro i professori è pesantissima e senza precedenti anche perché, dice Tuttoscuola: «Il triennio 2010-2012 viene cancellato dalla carriera che viene rallentata di un equivalente periodo di tempo.
La struttura della progressione stipendiale viene modificata per sempre, ritardando i passaggi di gradone di tre anni».
Il governo però sostiene che i docenti hanno guadagnato più delle altre categorie: è vero?
Per la Flc-Cgil è «vergognosamente falso» perché non si distinguerebbe tra aumenti legati al contratto e quelli legati alla legge, come i magistrati, gli alti gradi dell'esercito, gli universitari.
Disaggregando i dati e guardando perfino quelli forniti dall'Aran (Agenzia dello Stato) si vede che i docenti hanno guadagnato meno di tutti, anzi «a questi stipendi la manovra preleverà somme annue da 800 a 3.000 euro per effetto combinato del blocco dei contratti e delle anzianità di servizio che avranno conseguenze su tutta la vita lavorativa, sulla liquidazione e sulla pensione».
E il personale Ata? Nella stessa barca e con tagli: sarà ridotto di 15mila posti di cui 1.784 solo in Sicilia.

Pasquale Almirante
La Sicilia del 13 giugno 2010





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