Esprimiamo la nostra indignazione di Marino Bocchi
Data: Giovedì, 10 giugno 2010 ore 22:25:34 CEST
Argomento: Opinioni


da  Professione Insegnante

 

 

 

 

Esprimiamo la nostra indignazione di Marino Bocchi

 

 

 

 

 

 

 

 

Insultare il presidente americano Obama non e' un reato. E' libera

espressione del dissenso. Scrivere su una cancellata di una scuola che

servono piu' posti a tempo pieno, e' invece ritenuta un'offesa al

Governo e alla Gelmini. Sulla base di quale norma di legge o articolo

costituzionale, non e' dato sapere. Ed evidentemente per la preside di

Calenzano, che ha diramato per circolare l'assoluto divieto di

appendere cartelli per "non dequalificare la figura del ministro della

pubblica istruzione", si tratta di un particolare trascurabile. La

fonte del diritto essendo diventata la volonta' del Capo, e dei

sotto-capi,capetti e sotto-capetti che ogni giorno la traducono in

circolari, dichiarazioni, ammonimenti. Questo grave episodio non solo

ci riguarda come docenti o genitori ma ancor prima come cittadini di

uno Stato che sta lentamente scrivolando verso la deriva di un regime

autoritario e populista sempre piu' insofferente alla critiche. E i

tanti che non vogliono vedere, per vilta' e opportunismo, faranno bene

ad aprire gli occhi. Liberta' va cercando, ch’e'si' cara, come sa chi

per lei vita rifiuta....Tanti la liberta' l'hanno cercata, sacrificando

spesso le loro vite per vederla finalmente riconosciuta nella legge

fondamentale della Repubblica italiana. Ma oggi temo che non siano pochi

coloro che non sanno o fingono di non sapere che la stiamo perdendo. E

non solo per colpa di Berlusconi, il quale, come ha detto stamattina

Emma Bonino nell'intervista al Piccolo di Trieste, del nostro

disfacimento non e' la causa, e' solo un "prodotto avariato". Le

radici del nostro disfacimento affondano nelle tante possibilita'

interrotte che la Costituzione ci aveva spalancato e che decenni di

trasformismo, malaffare, cinico attaccamento al potere, difesa degli

interessi particolari, uso improprio e spesso criminale degli

organismi statuali, hanno soffocato. Non ci sono alternative. Piaccia

o non piaccia siamo arrivati a quel punto della storia in cui bisogna

scegliere. Aut-Aut. O il servilismo, che ci condurra' alla catastrofe,

o la ripresa nelle nostre mani del nostro destino, il ritorno a quelle

possibilita' interrotte per condurle finalmente a compimento. Ma non

ci si puo' sperare con questa sinistra. Come ha detto recentemente

Paolo Villaggio, neo collaboratore de L'Unita', "Questi avanzi del Pci

vanno rinnovati tutti. D’Alema è bravo come velista, no?”.

Marino Bocchi







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