10 giugno udienza al TAR Lazio contro le CM sulle scuole superiori
Data: Mercoledì, 09 giugno 2010 ore 14:38:46 CEST
Argomento: Rassegna stampa


I provvedimenti del governo sulla scuola non solo stanno mettendo in discussione il futuro della scuola della Repubblica e il diritto all’istruzione, ma sono pure illegittimi e viziati da procedure arroganti e disinvolte, che violano le regole dello stato di diritto.
Il 10 giugno il TAR del Lazio discuterà il ricorso presentato da 755 docenti, genitori, personale Ata, studenti, di cui 500 in Emilia Romagna e ben 410 a Bologna e provincia, contro le illegalità dei provvedimenti Gelmini sulla scuola superiore.

Il Coordinamento scuole superiori di Bologna e provincia e il Comitato precari scuola hanno organizzato la partecipazione allo sciopero degli scrutini nei giorni 7 e 8 giugno che ha visto l’adesione di 500 docenti di 15 scuole superiori su 32, bloccando lo svolgimento di oltre 130 consigli di classe, relativi a 3000 studenti.

Il 19 aprile scorso 410 docenti, genitori, personale ata e studenti delle scuole superiori di Bologna hanno presentato ricorso al TAR del Lazio. Tale ricorso verrà discusso il 10 giugno prossimo.
Il ricorso chiede l’annullamento della CM 17 del 18 febbraio 2010 che ha dato disposizione per le iscrizioni alle scuole superiori, dell’O.M. n. 19 del 19 febbraio 2010 contenenti termini e modalità delle procedure di mobilità del personale docente, educativo ed ATA per l’a.s, 2010/11 e, attraverso la presentazione di motivi aggiunti, della CM n. 37 del 13 aprile 2010 avente per oggetto: Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2010/2011.

Il ricorso espone i seguenti motivi:
1) le circolari in questione sono state emesse prima dei regolamenti di riordino delle scuole superiori, i quali ancora oggi non sono state pubblicati in G.U. Il Ministero li ha ritenuti atti efficaci solo per il fatto di averli pubblicati sul sito web dell’Indire;
2) le circolari ledono il principio costituzionale dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche che hanno dovuto leggere sul sito del MIUR i nuovi indirizzi assegnati scuola per scuola, senza aver potuto avanzare le loro proposte, e hanno dovuto accettare le iscrizioni dei nuovi alunni senza aver avuto la possibilità di attualizzare il piano dell’offerta formativa, in modo da renderlo conforme al nuovo ordinamento;
3) in tutti gli istituti i genitori hanno dovuto iscrivere i propri figli in condizioni di incertezza sulla reale offerta formativa che le scuole saranno in grado di garantire il prossimo anno. In particolare gli studenti degli Istituti professionali non hanno alcuna garanzia che gli istituti siano i grado di offrire la qualifica professionale triennale finora prevista;
4) sono stati lesi i diritti dei docenti che perderanno il posto e verranno trasferiti sulla base di una determinazione degli organici illegale, che a causa dell’enorme ritardo delle operazioni, getterà nel caos l’inizio del prossimo anno scolastico.
Il danno più grave viene ricevuto dagli studenti degli istituti tecnici e professionali che si vedono modificata in corso d’opera l’offerta formativa sottoscritta all’atto dell’iscrizione. Per essi è prevista una riduzione oraria di 4 ore settimanali e, per di più allo stato attuale non si conoscono ancora quali saranno le materie tagliate l’anno prossimo.
Il ricorso chiede l’annullamento degli impugnati atti ed ogni conseguenziale effetto di legge, previo, ove occorra, la remissione degli atti alla Corte Costituzionale per illegittimità costituzionale dell’art. 64 del DL 25.06.2008 n. 112 convertito, con modificazioni, nella L. 06.08.2008 n. 133 e dell’art. 17, comma 25 del D.L. 1/7/2009 n. 78 c.to in L. n. 102 del 2009, da cui derivano gli atti impugnati, per violazione degli art. 33, 76, 97 e 117 della Costituzione.

I due Coordinamenti aderiscono alla iniziativa del 10 giugno dalle ore 17 alle 20 dall’USR ai giardini del Guasto: “La scuola non è finita”

Bologna 9 giugno 2010

Coordinamento scuole superiori Bologna e Provincia , Coordinamento precari scuola di Bologna







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