E' un'ingiuria sfogarsi contro i docenti che bocciano i figli
Data: Luned́, 07 giugno 2010 ore 11:38:24 CEST
Argomento: Opinioni


Ne era scaturita una denuncia da parte della prof che si era sentita offesa e il Tribunale di Latina -sezione distaccata di Gaeta- il 14 gennaio 2009 convalidava la decisione del giudice di pace riconoscendo la mamma Rosaria S. colpevole di ingiuria. Inutilmente la madre del ragazzo bocciato ha protestato in Cassazione sostenendo che il suo era stato un semplice sfogo nei confronti dell'insegnante e che, in ogni caso, le espressioni adottate nella lettera non erano offensive e lesive della professionalità" della docente.

La quinta sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso di Rosaria S. e ha evidenziato che "nella sentenza impugnata è ben sottolineato il carattere lesivo del decoro e della professionalità della persona offesa, nonché la portata offensiva dell'impiego dell'avverbio 'sapientemente', riferito alla mancata valorizzazione dei pretesi progressi del ragazzo, siccome volto a insinuare una volontà di ingiusto trattamento dell'alunno".

Dunque, secondo la Suprema Corte, "opportunamente la Corte di merito si è soffermata sull'attitudine delle parole usate ad esprimere un dispregio e un'offesa alla dignità personale e professionale dell'insegnante, trattata come persona di spessore umano e culturale inferiore a quello dell'allievo". Insomma, concludono gli ermellini, lo sfogo di quella madre è andato ben oltre "l'esercizio del diritto di critica". Da qui la condanna per ingiuria e la liquidazione nei confronti della prof di una somma pari a 1.200 euro per le offese subite.

da tuttoscuola.com







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