VERSO LO SCIOPERO DI GIUGNO - DIFFIDATI I CAPI DI ISTITUTO PER GLI SCRUTINI FUORILEGGE
Data: Sabato, 05 giugno 2010 ore 08:39:19 CEST Argomento: Rassegna stampa
Abbiamo
abbondantemente documentato la perfetta legalità - malgrado la
anticostituzionale legge 146/‘90 abbia pesantemente ridotto il diritto
di scioperare - dello sciopero durante gli scrutini finali fino a due
giorni consecutivi, con l’esclusione delle classi terminali. E dunque,
docenti ed ATA sciopereranno con i Cobas per l’intera giornata, non
svolgendo gli scrutini né alcuna altra attività, il 7-8 giugno nelle regioni Emilia-Romagna,
Calabria e nella Provincia di Trento; 10-11 giugno nelle regioni
Marche, Puglia e Veneto; 11-12 giugno per le regioni Sardegna e Umbria;
14-15 giugno per tutte le altre regioni e per la Provincia di Bolzano.
Ma è importantissimo
ricordare che è invece illegale svolgere scrutini prima della fine
delle lezioni, regolata da un calendario scolastico che stabilisce il
termine di esse in maniera differenziata, nell’arco di una settimana, a
seconda delle regioni: solo dopo tale fine si possono iniziare gli
scrutini. Altrettanto illegale è spostare date di scrutini, già
stabilite correttamente dopo la fine delle lezioni, al fine di
vanificare lo sciopero. Perciò abbiamo inviato alle istituzioni
scolastiche e alle amministrazioni una diffida ai capi di istituto,
affinchè non violino le leggi sui punti citati. Se ciò dovesse
avvenire, i Cobas denunceranno i responsabili degli scrutini
fuorilegge: così come faremo nel caso qualche preside effettuasse la
sostituzione dei docenti in sciopero, altra attività illegale.
Ad ogni docente ed ATA è richiesto un giorno di sciopero, scelto in
modo da bloccare il maggior numero di scrutini: e invitiamo i
colleghi/e ad organizzare nelle scuole una “cassa comune” per dividere
l’onere della trattenuta, che sarà dell’intera giornata, essendo
sufficiente un solo scioperante a bloccare lo scrutinio. Sottolineiamo
poi che ciò che eventualmente succederà dopo i due giorni di sciopero,
verrà deciso insieme al movimento dei precari e ai docenti ed ATA che
parteciperanno alla lotta, dato che la prosecuzione dello sciopero
comporterebbe una responsabilità individuale amministrativa ed
economica che andrà valutata in base all’incidenza dello sciopero.
Ricordiamo infine che lo sciopero è convocato per cancellare i 41 mila
tagli di posti di lavoro di docenti ed Ata; l’assunzione a tempo
indeterminato dei precari/e; massicci investimenti nella scuola
pubblica che consentano il funzionamento regolare degli istituti allo
stremo per carenza di risorse; il ritiro della “riforma” delle
superiori, delle proposte di legge Aprea e Goisis e del decreto
Brunetta; la restituzione a tutti/e del diritto di assemblea.
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