Drammatica Festa della Repubblica, tra tramonto o riscatto della democrazia
Data: Mercoledì, 02 giugno 2010 ore 09:50:03 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Drammatica Festa della Repubblica, tra tramonto o riscatto della democrazia
Editoriale di Alessandro Cardulli ?
“E’ l’ultima risorsa per creare una falsa, disinformata e stupida opinione pubblica che non sa nulla del mondo e sa quasi solo cose false dell’Italia”: parole pesanti pronunciate nel corso di una straordinaria manifestazione, “Letture per la libertà di stampa” che si è svolta a Roma al Teatro Quirino gremito di pubblico organizzata da un centinaio di editori, insieme a librai, scrittori contro la legge-bavaglio sulle intercettazioni.
A pronunciare questo giudizio non l’ultimo estremista antiberlusconiano ma il professor Giovann Sartori, uno dei principali autori nel campo della Teoria della Democrazia, politologo fra i più autorevoli non solo a livello italiano ma internazionale. Definisce questa legge con una sola parola. “ Vergognosa”. Per tutta risposta la maggioranza berlusconiana non solo ha duramente attaccato il presidente della Camera che si era permesso di avanzare dubbi su alcuni articoli ma ha fatto sapere che non ci saranno modifiche per quanto riguarda una delle norme che supera ogni limite di vergogna, quella relativa alla retroattività dei famosi 75 giorni concessi per le intercettazioni e che questo periodo non sarà allungato.
Bavaglio a stampa e magistrati in nome della cricca ?
Si capisce perché questa ostinazione per far passare al Senato una norma anticostituzionale: il problema sono le indagini sulla cricca nelle quali compaiono ministri, esponenti di primo piano del governo, del Pdl . Con quella norma capestro potrebbero lanciare un urlo di gioia, “ liberi tutti”, come fanno i bambini quando giocano a nascondino. Berlusconi ha fatto intervenire il presidente del Senato che ha accusato Fini di fare politica e gli ha intimato di non interferire nel dibattito in corso, i soliti Gasparri, Cicchitto, l’immancabile Gaetano Quagliarello che ha chiesto nuovamente al presidente della Camera di dare le dimissioni. Insomma una delle leggi vergogna, la più pericolosa , un insidia, uno sfregio per la democrazia, entra in dirittura d’arrivo proprio mentre si celebra la Festa della Repubblica “ che il popolo scelse liberamente- dice un appello di Giorgio Napolitano- il 2 Giugno del 1946” e, per chi non volesse proprio intendere, il Capo dello Stato ricorda che è “ Festa dell’Italia che si riunì e si fece Stato 150 anni fa”. Una Festa, ci si scusi l’apparente bisticcio di parole, drammatica. Già,drammatica sia per quanto riguarda gli avvenimenti italiani sia quelli internazionali che ci chiamano in causa direttamente. Ci riferiamo al fuoco che divampa in Medio Oriente dopo il massacro dei pacifisti da parte di un commandos israeliano. Un giornale italiano, molto vicino al presidente del Consiglio in via familiare, in linea con esponenti di primo piano del Pdl, a partire dal sottosegretario agli esteri, Mantica, titola: “Israele ha fatto bene a sparare”. Siamo andati ben oltre le parole di Giovanni Sartori a proposito della falsa informazione. Ci fa perfino schifo commentare un simile titolo. ?
Quando il popolo perde identità e memoria ? ?
Ma il “ Giornale” di Feltri è solo la punta avanzata,l’avanguardia,se così si può dire, di un paese che perde la memoria, non conosce più la sua storia. Con il rischio, forse qualcosa , più del rischio, di perdere l’identità di popolo, rappresentato al livello più alto da istituzioni democratiche, per diventare un paese abitato da un insieme di persone che si trovano lì per caso. Quasi inquilini di un condominio che a malapena si danno il buongiorno e la buona sera. Quando un giornale si rivolge ai propri lettori inneggiando a chi ha sparato ed ha compiuto un massacro sa che parla ad un pubblico che ingurgita tutto, avendo perso il senso della solidarietà, della socialità, perfino della umana socialità, della solidarietà. Quando, andiamo su un altro terreno, istituti di sondaggi, per scacciare i cattivi pensieri di Berlusconi e risollevarlo dall’umor nero intervistano i cittadini per capire se la manovra economica ha appannato l’immagine del capo del governo sanno bene che in questo paese neppure il Presidente della Repubblica fino a l’altro ieri conosceva i provvedimenti. Allora che si chiede ai cittadini? Si crea, così, quella falsa disinformata opinione pubblica di cui parla il professor Sartori. Proprio l’informazione, la conoscenza, nella società della comunicazione, sono gli “ strumenti” necessari per dare ad un insieme di cittadini la “ qualifica” di popolo.
Autoritarismo e falso federalismo
Ma il demo -autoritarsimo, sempre meno democrazia, sempre più autoritarismo, cui mira Berlusconi, nel nome del popolo mira a distruggere il popolo, ha bisogno come l’aria di cittadini che vivono nel medesimo paese senza vincolo alcuno. E’ quello che piace alla Lega con il falso federalismo destinato a dividere ancor più l’Italia. Non è un caso che Pdl e Lega abbiano fatto di tutto per sminuire quell’avvenimento di 150 anni fa “quando l’Italia si unì e si fece lo Stato” ed ora accettano a malincuore che si ricordi il 2 Giugno, ma in modo strettamente ufficiale” Insomma il popolo ne stia fuori,ignori la storia di questo paese, i valori fondanti della società che si ritrovano nella Resistenza, nella lotta antifascista da cui nasce, la Costituzione, nel referendum in cui i . cittadini scelsero la Repubblica. Tutta roba da mandare al macero o in qualche archivio segnato dal segreto di Stato, dove si dimentichino le stragi, non si cerchino i mandanti, si metta una pietra sopra sulle tragedie che l’intreccio criminalità- mala apolitica ha provocato. Drammatica questa Festa perché può essere ricordata come l’avvio di un lento tramonto della democrazia repubblicana oppure il riscatto, la riconquista della nostra memoria storica per guardare al futuro







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