Ma come stare davanti a una bocciatura? I genitori stessi spesso si smarriscono, si sentono confusi sul da farsi e sull’atteggiamento da tenere. E così invece che offrire giudizio e sostegno, cadono anche loro. Alcuni tendono ad eccedere nei toni, provvedendo a punizioni e umiliazioni, altri invece si buttano dall’altra parte, facendo addirittura regali per paura che il ragazzo si scoraggi troppo.
Il tema è complesso e delicato. Molte sono le variabili in gioco: il tipo di scuola scelto (che può essere stato più o meno adeguato alle capacità del ragazzo), il corpo docente (che può non avere dato il meglio di sé durante l’anno, mancando di offrire reali opportunità di recupero), e ovviamente il ragazzo stesso.
Qui ci interessa parlare proprio del ragazzo che non ha lavorato e che arriva alla bocciatura avendoci messo tanto del suo. Non sono pertanto in discussione le sue capacità e nemmeno il fatto che non si trovi nell’indirizzo giusto. Occorre invece ripartire dal concetto di sanzione, legato in qualche modo al nesso atto-risultato.