CATANIA-Boggio Lera, sciopero agli scrutini
Data: Luned́, 31 maggio 2010 ore 23:11:17 CEST
Argomento: Redazione


«La logica su cui la "riforma" si basa - scrivono i docenti - sfuggendo ad ogni ragionamento di tipo didattico e basandosi su esigenze di tipo economico, che poco hanno a che fare con la formazione degli individui, obiettivo centrale di una scuola pubblica e democratica, è inaccettabile. La trasformazione della scuola italiana si traduce, infatti, nella creazione di un divario netto (e dal sapore classista) tra istruzione liceale e tecnico-professionale; nella creazione di classi con non meno di 27 studenti, in barba alle leggi sulla sicurezza che prevedono uno spazio di 2 mq per alunno; nell'eliminazione o nella riduzione oraria di materie fondamentali per la crescita culturale e professionale dell'individuo».
Critiche anche al modus operandi: «Il Ministero ha dato il via alle iscrizioni, anche se i corsi di studio proposti sono allo stato attuale inesistenti; e ha inviato una circolare sull'adozione dei libri di testo, senza che siano ancora stati definiti i programmi nazionali». Ovvio un riferimento alla situazione occupazionale: «Mentre si continua a finanziare con soldi pubblici la scuola privata, vengono operati e previsti tagli selvaggi al personale della scuola, che hanno già prodotto e che produrranno ulteriormente un preoccupante aumento di precari e un notevole numero di perdenti posto».
«Quanti non saranno coinvolti in operazioni di scrutinio nei giorni dello sciopero, parteciperanno idealmente costituendo con un contributo simbolico una cassa di solidarietà in favore di quei colleghi che scioperando tenteranno ancora una volta e a nome di tutti di difendere la scuola pubblica statale».

da lasicilia.it







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