FRIULI: PD, NO A TAGLIO SCUOLE MATERNE IN MONTAGNA-- VENETO: PD A ZAIA, TEMPO PIENO NEGATO A 5 MILA BAMBINI
Data: Luned́, 31 maggio 2010 ore 20:18:02 CEST Argomento: Rassegna stampa
-''La Regione intervenga urgentemente per garantire l'attivazione di
scuole per l'infanzia in tutta l'area montana della regione, al di la'
del numero degli iscritti. Un segnale di attenzione per un territorio
gia' fortemente in difficolta' e per evitare ulteriori disagi alla
popolazione''. E' Luigi Ferone, consigliere regionale Friuli Venezia
Giulia del Partito Pensionati a chiederlo in un'interrogazione alla
Giunta. (ASCA)
''Sta suscitando grande preoccupazione nell'Alto Friuli il pericolo che
scuole con meno di 18 iscritti vengano soppresse. Le aree montane del
Friuli Venezia Giulia - ricorda il consigliere del Partito Pensionati -
sono gia' penalizzate sotto molti aspetti e combattere lo spopolamento
della montagna passa anche attraverso il potenziamento di tutti i
servizi essenziali come scuole e uffici postali, ad esempio''.
''Alla fine, i ragazzi saranno costretti a frequentare le scuole di
altri centri - commenta - e cosi' facendo si causa lo sradicamento e la
cancellazione di cultura, tradizioni, abbandono di realta' montane che
stentano fortemente a sopravvivere alle troppe difficolta' quotidiane
che la popolazione deve affrontare''.
''Se la razionalizzazione della spesa - conclude Ferone - ha
giustamente un senso e i criteri introdotti hanno una logica, questo
non toglie che il tutto vada applicato con raziocinio, tenendo conto
della realta' a cui ci si riferisce. Pertanto non e' credibile, e
soprattutto non e' giusto, che realta' come Ampezzo, Forni di Sotto,
Sauris, Illegio, Comeglians, Ravascletto, Forni Avoltri, Rigolato,
Cercivento, Ipponzo, e Lauco siano privati della scuola per l'infanzia.
E chissa' quanti altri centri si troveranno nella stessa situazione,
non solo per la materna ma anche per la prima elementare''.
VENETO: PD A ZAIA, TEMPO PIENO NEGATO A 5 MILA BAMBINI (2)
''Nel Veneto - spiega la risoluzione del Pd - le nuove richieste di
tempo pieno riguardano 378 classi. Nonostante i drastici tagli di
personale docente (che nel 2010 ammontano a 652 unita' nel Veneto) si
riuscirebbe comunque - affermano i consiglieri di Pd - a far fronte
alla richiesta di tempo pieno per 115 classi, in conseguenza
dell'eliminazione della compresenza prevista dalla riforma Gelmini.
(ASCA) –
Resterebbero comunque insoddisfatte le richieste per altre 263 classi a
tempo pieno; nella migliore delle ipotesi potrebbero percio' rimanere
inevase richieste di tempo pieno per oltre 5 mila bambini, appartenenti
a famiglie che hanno scelto questa opzione quasi sempre per necessita',
essendo lavoratori entrambi i genitori''. Nel ricordare che il Veneto
registra il tasso piu' alto di occupazione femminile (56,9 per cento)
rispetto alle altre aree della penisola e che la scuola veneta ha gia'
messo in campo formule alternative al 'tempo pieno', come il 'tempo
lungo' che prevede orari da 35 a 37 ore settimanali con i rientri
pomeridiani, il documento che i consiglieri del Pd porteranno in
discussione nella prossima riunione del Consiglio regionale del Veneto
(gia' convocata per martedi' 8 giugno, ndr) sollecita il presidente
Zaia e la Giunta a difendere le peculiarita' della scuola veneta, in
particolare quella primaria, caratterizzata da un aumento continuo
delle iscrizioni e dalla crescente presenza di figli di immigrati che
risiedono e lavorano in Veneto.
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