QUESITI
Data: Luned́, 31 maggio 2010 ore 12:41:11 CEST
Argomento: Redazione


Verifiche scritte : Maria D'Esposito

Domanda

Il mio dirigente afferma che non è possibile effettuare anche verifiche scritte quando le materie sono esclusivamente orali. Ma se una materia è oggetto di prova scritta all'esame di Stato (terza prova) non è meglio far allenare gli studenti anche con questa tipologia di verifica? Quali riferimenti normativi è possibile citare?

Risposta

La scelta delle metodologie didattiche, ivi comprese le opzioni relative all’adozione di strumenti di verifica che, evidentemente, integrano dette metodologie costituendo parte essenziale delle stesse, rientra nella piena disponibilità del docente per effetto del principio della libertà di insegnamento. Principio consacrato nell’articolo 33 della Costituzione. Giova ricordare, peraltro, che il principio in parola trova attuazione nel disposto di cui all’art. 1 del decreto legislativo 297/992, che testualmente recita: “1. Nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola stabiliti dal presente testo unico, ai docenti è garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente. 2. L'esercizio di tale libertà è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni. 3. È garantita l'autonomia professionale nello svolgimento dell'attività didattica, scientifica e di ricerca.”. Vale la pena di evidenziare che la norma in parola, che non a caso costituisce l’articolo 1 del Testo unico delle leggi in materia di istruzione, garantisce l’autonomia professionale nello svolgimento dell'attività didattica, scientifica e di ricerca, atteso che essa costituisce lo strumento essenziale per realizzare la libertà di insegnamento. Insegnamento che consiste: “nell’assolvimento di compiti finalizzati alla proposizione, a vantaggio degli alunni e secondo i modelli pedagogici prescelti, di conoscenze e stili di comportamento utili alla loro crescita e maturazione. (cfr. Tar Calabria - Catanzaro, sez. II , 1430 depositata il 25.09.2001)”.

A chi gli insegnamenti atipici? : Federica Schiavulli

Domanda

Ho letto che la confluenza di più graduatorie su un insegnamento è volto a salvaguardare la titolarità. Ora nella mia scuola si determina questa situazione: una riduzione di orario dovuta al passaggio da 36 a 32 ore di: - 4 ore nella a042 su 2 classi con due persone che hanno titolarità (attualmente 18 e 17 ore) - una riduzione di 8 ore nella a034 su 8 classi. Contemporaneamente c'è stata anche per la a034 una contrazione dovuta alla formazione di una classe in meno. Il Dirigente scolastico ha già deciso di assegnare a questi ultimi 12 ore in piu dell'insegnamento atipico. La A042 pur precedendo in graduatoria gli altri dovrà restare con ore a disposizione?

Risposta

Le scelte riguardanti l’organizzazione interna spettano all’istituzione scolastica in conformità al piano dell’offerta formativa. Conseguentemente, la questione va discussa e risolta in sede di collegio dei docenti ( art.3 del decreto del Presidente della Repubblica 275/99). E’ al collegio dei docenti, infatti, che spetta la competenza in materia di elaborazione del piano, che viene poi successivamente adottato dal consiglio di istituto (art. 4). Non di meno, qualora gli effetti di tali scelte dovessero ingenerare situazioni di soprannumerarietà, l’individuazione del perdente posto dovrà essere effettuata incrociando le graduatorie dei vari insegnamenti confluiti in quanto atipici e, in ogni caso, il perdente posto medesimo dovrà essere individuato nella persona del docente con minore punteggio.

Ancora sul voto di condotta : Gennaro Conte

Domanda

Alla precedente mia domanda sul voto di condotta, lei mi ha risposto che: .....il voto di condotta inferiore a 6 decimi può essere attribuito a condizione che l’alunno sia stato fatto oggetto di una sanzione disciplinare, che abbia previsto l'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica. La mia domanda è la seguente: la normativa prevede un minimo di giorni riguardo l'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica? Ovvero qual'è il minimo? Grazie

Risposta

La normativa non prevede un numero minimo di giorni ai fini della formazione del presupposto per l'attribuzione del voto di condotta inferiore alla sufficienza. Ciò che conta è che il provvedimento abbia comportato l'allontamento dell'alunno dalla scuola.

Uscite didattiche : Anna Galdiero

Domanda

In occasione di un'uscita didattica il Dirigente ci ha inviato l'elenco nominativo degli alunni assegnati ad ogni insegnante con rapporto di 1 insegnante ogni 16 alunni. In caso di infortunio ad un alunno e visto che (mi sembra) la normativa prevede un rapporto 1 a 15, su quale figura ricadrebbero le eventuali responsabilità: dirigente o insegnante?

Risposta

Il rapporto 1:15 è meramente indicativo, atteso che gite e viaggi di istruzione rientrano nelle materie in cui l’istituzione scolastica ha titolo di far valere la propria autonomia di funzioni. In ogni caso le responsabilità in capo ai docenti rilevano per inadempimento (responsabilità contrattuale) o per dolo o colpa (responsabilità extracontrattuale) a prescindere dal numero di alunni loro affidati. Sempre però con il limite della ordinaria diligenza del buon padre di famiglia, che costituisce il parametro di riferimento ai fini dell’apprezzamento della legittimità dei comportamenti adottati.

da treccani.it







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