Scuola primaria: il MIUR sta rasentando il limite della vessazione
Data: Venerdì, 28 maggio 2010 ore 07:47:07 CEST Argomento: Istituzioni Scolastiche
Non
bastavano la riduzione dell'offerta formativa causata dai nuovi assetti
ordinamentali, il taglio degli organici e degli ATA, lo svuotamento del
tempo scuola e della sua qualità per effetto della consunzione delle
compresenze. NO: contro la primaria ci si vuole proprio accanire. Nelle
scuole, nei collegi dei docenti sempre più spesso si vive un clima
intimidatorio, l'esatto opposto di quello che dovrebbe caratterizzare
un ambiente educativo e di apprendimento attendibile. Obbligatorietà è
la parola che per l'Amministrazione va per la maggiore. Gli insegnanti delle future prime e seconde
sarebbero obbligati a frequentare un corso di ben (?!) 50 ore nel corso
dell'estate per poi insegnare inglese fin dal primo giorno di scuola
del prossimo anno.
Obbligatorietà è la parola che
per l'Amministrazione va per la maggiore.
Gli insegnanti delle future prime e seconde sarebbero obbligati a
frequentare un corso di ben (?!) 50 ore nel corso dell'estate per poi
insegnare inglese fin dal primo giorno di scuola del prossimo anno.
Obbligati a confermare un libro di testo per cinque anni e non se ne
capisce la ragione.
Obbligati a somministrare, correggere, tabulare le prove Invalsi. E
guai a provare a rifiutarsi: vi sono state scuole che hanno ricevuto
visite ispettive, insegnanti refrattari interrogati uno ad uno e
"convinti" a rivedere la propria decisione, dirigenti scolastici
minacciati di trasferimenti d'ufficio o addirittura di licenziamento.
Ribadiamo che la FLC non condivide la scelta, autoritaria e
centralistica, di rendere obbligatorie le rilevazioni dell'Invalsi. Ne
consegue che i collegi dei docenti che motivando tale scelta abbiano
rifiutato le prove INVALSI optando per altre modalità di assolvimento
dell'obbligo della valutazione, per noi hanno semplicemente esercitato
l' autonomia scolastica.
Abbiamo denunciato passo passo quanto sta avvenendo, ed anche di
recente.
Da ultimo, la circolare CM 49, i cui ci siamo già occupati ieri, per
quanto si riferisce alla primaria, contiene elementi assai discutibili,
a dir poco. Li si trova inanellati leggendo il paragrafo "Dalla scuola
primaria alla secondaria di primo grado".
C'è un rinvio, nella nota 10, all'art. 3 comma 1 della legge 169/2008.
Il comma prevede che nella scuola primaria la certificazione delle
competenze acquisite venga effettuata "mediante l'attribuzione di voti
espressi in decimi e illustrate", tema di cui ci siamo di recente
occupati (anche a questo proposito si veda la nota "Lo scempio va
fermato").
Si scopre subito dopo che nella primaria la valutazione deve far
riferimento ai traguardi da raggiungere soprattutto per quanto si
riferisce alle conoscenze e alle competenze di base in lingua italiana
e matematica.
E pazienza se proprio un approccio modulare, contrario alla
gerarchizzazione tra discipline, ma attento alla pluralità dei
linguaggi, alla multi e all'interdisciplinarietà, aveva fatto della
nostra scuola elementare una buona scuola!
Impossibile non leggere questo passaggio come funzionale ad un processo
di approssimazione al maestro unico e alla riduzione del tempo scuola e
dell'offerta formativa. In fondo che altro deve fare la primaria oltre
ad insegnare a leggere, a scrivere e a fare un po' di conto? Tutto il
resto, si sa, sono fumisterie in pedagogese. Orpelli post sessantottini!
Nell'ultimo capoverso, il richiamo alla condivisione collegiale dei
criteri di valutazione ci trova senz'altro d'accordo.
E' la richiesta di riferimento puntuale alle Indicazioni a lasciarci
quantomeno perplessi. Il riferimento dev'essere puntuale, ma le
Indicazioni non sono seguite da altra specificazione.
Quali Indicazioni?
Attualmente, in attesa della loro armonizzazione - e peraltro non è
dato sapere chi, come, quando vi stia provvedendo- sono vigenti sia le
Indicazioni nazionali che le Indicazioni per il curricolo. Vi sono tra
i due documenti sostanziali e profonde differenze.
E non manca chi sostiene che siano ancora vigenti anche i Programmi del
1985, mai esplicitamente abrogati.
Però le maestre e i maestri devono fare riferimenti "puntuali"!
Né si può sottacere l'ormai famigerata circolare del Direttore
Regionale dell'Emilia Romagna sul divieto di criticare il Governo che
ovviamente riguarda anche maestre e maestri.
A quando il saluto militare accompagnato dallo schiocco dello sbatter
di tacchi?
Qualcuno nelle segrete stanze del Palazzo di viale Trastevere ha una
vaga idea degli effetti che si producono sul piano educativo,
sull'insegnamento, sull'apprendimento, sui processi cognitivi, quando
le relazioni si ispirano unicamente a criteri gerarchici e autoritari,
quando l'esercizio della capacità critica è considerato illegittimo,
quando le prassi educative devono ispirarsi in modo sempre più
esclusivo al rispetto ossequioso degli ordini che giungono per via
gerarchica?
Qualcuno si chiede come si riverbera questo sull'autonomia intesa come
formazione dell'individuo, come espressione della libertà di
insegnamento, come funzionamento responsabile dell'istituzione
scolastica?
Sì, se lo chiedono in molti. Maestre, maestri, genitori, collaboratori,
dirigenti, associazioni dei territori, decisori politici locali che in
mille iniziative di protesta, di sensibilizzazione, di mobilitazione
sono impegnati nella difesa della qualità della scuola primaria.
La FLC è al loro fianco e li sostiene.
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