Blocco delle assunzioni. Si allunga l’età per i pensionamenti
Data: Giovedì, 27 maggio 2010 ore 09:17:18 CEST
Argomento: Rassegna stampa


ANIEF pronta a ricorrere nei Tribunali per tutelare il diritto dei precari della Scuola alla stabilizzazione e il diritto alle ore di sostegno degli alunni con handicap, se le indiscrezioni fornite dalla Stampa di oggi risulteranno confermate.La sentenza n. 80/2010 della Corte Costituzionale era stata recepita dalla circolare n. 37 sugli organici per l’a. s. 2010-2011 nella parte in cui si autorizzavano i Direttori degli UU. SS. RR. ad attivare posti di sostegno in deroga all’organico autorizzato, in presenza di certificazione di handicap grave, e già la manovra correttiva finanziaria di 24 miliardi di euro sembra voler bloccare l’organico di sostegno riproporre una norma già definita dai giudici incostituzionale.

A tal proposito si ricorda come il TAR Lazio, anche in presenza della legge, aveva autorizzato l’attivazione di posti in deroga richiesta dalle famiglie mentre il CGA Sicilia aveva rinviato al giudice delle leggi la stessa norma. Siamo pronti a ricorrere nei tribunali amministrativi per denunciare l’illegittimità di un tale provvedimento, dopo le diffide fatte pervenire ad alcuni direttori regionali.

Il blocco delle assunzioni, ivi incluse su posti di sostegno, previste dalla legge 244/2007 e dalla legge 296/06, combinato con l’aumento di un anno per l’età pensionabile fin dal 2011 per le donne che rappresentano l’85% del personale docente e il 65% del personale ATA, aggrava la precarietà della Scuola dove 20% del personale ogni anno scolastico (135.000 docenti e 80.000 ata) è chiamato a coprire un incarico annuale su posto vacante e disponibile. Addio allora alle seppur poche 25.000 immissioni in ruolo richieste dal MIUR al MEF e alle 5.000 su posti di sostegno. Di fronte a questo scenario, siamo decisi a far riconoscere dai precari il diritto alla stabilizzazione nel rispetto delle sentenze e delle norme italiane ed europee, anche nei termini di quei risarcimenti danni che non possono essere compressi come la sentenza n. 214/2009 della Corte Costituzionale ha sancito. Pertanto continueremo le conciliazioni attivate presso gli Uffici del Lavoro finché l’Amministrazione non abusi dei diritti dei lavoratori a tempo determinato.

Il blocco degli stipendi e dei contratti previsto fino al 2013, brucia intorno ai 1.500 euro all’anno di aumenti per il personale della scuola che dovevano essere previsti nel contratto, a fronte dei 150 euro che alla fine anno si troveranno in busta paga per l’indennità di vacanza contrattuale, mentre i 3 miliardi risparmiati sulla pelle dei precari e delle famiglie con i tagli della riforma (30% dei risparmi) e con l’intento di introdurre una carriera per gli insegnanti saranno sequestrati dal Tesoro.

Attendiamo di leggere il testo definitivo approvato in Consiglio dei Ministri. Ma se queste sono le premesse, saranno certi la mobilitazione e il ricorso alla magistratura. Non si finisce come la Grecia soltanto se si investe in termini di strutture e di riconoscimento della professionalità; non si può chiedere merito e continuità didattica e demotivare o mortificare ogni giorno sempre più il personale precario della scuola né si può chiedere alle famiglie che con passione e speranza ogni giorno cercano di superare gli ostacoli posti all’istruzione dei propri figli con handicap, di sacrificare nell’altare dei conti pubblici l’incapacità di chi governa di tagliare i veri sprechi dello Stato. La scuola non è uno spreco. Il suo personale è stato selezionato e valutato, ora deve essere pagato, valorizzato e non licenziato. Dall’istruzione riparte il rilancio del Paese, senza cultura non vi può essere coltura …  neanche un pane da mettere tra i denti …
 






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